- Venerdì 14 luglio, con inizio alle 10.30, si terrà presso la Facoltà di Agraria l'evento conclusivo del Master in Agricoltura Etico-Sociale diretto dal professor Saverio Senni. La manifestazione si concluderà con la consegna dei diplomi agli allievi e prevede anche degli interventi di autorevoli colleghi e testimoni della tematica affrontata dal corso di formazione.
Il carattere multifunzionale delle attività agricole è oggetto di attenzione, ormai da tempo, da parte degli operatori del settore, in senso lato. Anche nel mondo universitario si è dedicato un crescente interesse alle diverse funzioni esplicate dall'agricoltura, soprattutto in termini di ricerca e di analisi dell'impatto di diverse opzioni di intervento pubblico, volte a riconoscere e a promuovere tali funzioni.
Per quanto riguarda la didattica, la multifunzionalità agricola appare ancora poco presente nell'offerta formativa universitaria e il più delle volte viene affrontata all'interno di corsi inerenti l'economia e la politica di sviluppo rurale. In questo quadro si colloca l'iniziativa dell'Università della Tuscia di istituire un Master universitario in Agricoltura Etico-Sociale.
L'idea di un tale percorso formativo scaturisce da un lavoro pluriennale sviluppato da un gruppo di ricercatori della Facoltà di Agraria di Viterbo coordinato dal professor Saverio Senni intorno al ruolo che possono assumere le attività agricole, o a queste connesse, nel promuovere inclusione sociale di soggetti deboli. In questo senso, programmi a finalità sociale che ricorrono all'agricoltura, e ad attività a questa connesse, per realizzare percorsi terapeutici, riabilitativi e di integrazione sociale di soggetti svantaggiati vengono da anni condotti in molti paesi europei ed extraeuropei.
L'incontro tra l'Università della Tuscia e alcune di queste esperienze che sul territorio operano nell'ambito dell'agricoltura sociale ha, tra le altre cose, evidenziato una domanda, a volte latente a volte esplicita, di formazione di una figura di connessione tra la dimensione agricola e quella sociale.
È maturata quindi la convinzione sull'esigenza di un percorso formativo volto a formare gli operatori dell'agricoltura sociale, nel quale venissero affrontati i diversi ambiti disciplinari coinvolti in un progetto di agricoltura sociale. Nasce così nel 2005, presso l'Università della Tuscia, il Master universitario di primo livello in Agricoltura Etico-Sociale, del quale nel maggio scorso si è conclusa la prima edizione.
Il Master, per volontà del comitato ordinatore, è stato reso accessibile ai laureati in qualunque disciplina, anche con solo la laurea di primo livello (triennale) e si propone di fornire un insieme di conoscenze di base, di strumenti di analisi, di categorie di pensiero utili sia alla progettazione che alla gestione di esperienze nelle quali in un contesto di produzione agricola si cercano di perseguire finalità sociali quali la riabilitazione e l'inserimento lavorativo di soggetti a vario titolo svantaggiati o socialmente esclusi.
L'obiettivo che si propone il Master è quello quindi di favorire la nascita e lo sviluppo di una cultura interdisciplinare che leghi professionalità tra di loro diverse ma orientate al medesimo risultato rappresentato dall'integrazione delle persone svantaggiate o disabili nel mondo lavorativo agricolo e al rafforzamento della competitività dei prodotti delle imprese agricole sociali che coinvolgono attivamente tale tipologia di soggetti. L'esperto, o meglio il mediatore dell'agricoltura etico-sociale dovrà essere in grado di pianificare, realizzare, gestire e valutare gli interventi che coinvolgeranno gli attori chiave interloquendo con Enti locali, Aziende Sanitarie, cooperative sociali, imprese agricole, ecc. per sviluppare sinergie atte a conseguire la piena inclusione sociale di persone a rischio di marginalità sociale.
Egli deve avere come obiettivo anche l'attenzione verso gli aspetti tecnici, economici e commerciali dell'impresa agricola etico-sociale adeguando e migliorando le tecniche produttive, gestendo gli aspetti amministrativi e ponendo particolare attenzione alla qualità dei prodotti ottenuti, ivi inclusa la qualità 'sociale'.
Per cercare di conseguire questi obiettivi è stato disegnato un impianto formativo che prevede un impegno complessivo per lo studente di 1.500 ore (per un totale di 60 CFU) che ha previsto accanto alle tradizionali lezioni d'aula frontali, la partecipazione a seminari e ad incontri con testimoni e protagonisti dell'agricoltura sociale, visite ad esperienze di eccellenza in varie regioni d'Italia e uno stage finale che ciascun allievo ha dovuto svolgere in una struttura coinvolta in progetti di agricoltura sociale. La prima edizione del Master ha visto la partecipazione di 16 allievi, con curriculum formativo e professionale estremamente diversificato.