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Giuseppe Fraticelli, presidente della Talete |
- Trattandosi d’acqua, meglio essere trasparenti. Quindi, nessun aumento di tariffa ed operai sufficienti a garantire il servizio, quando la Talete sarà a regime. Parola di Giuseppe Fraticelli, presidente della società pubblica. Trentacinque anni, sposato, Fraticelli è nato a Roma, vivendo, però, sempre a Orte. Avvocato di professione, è politicamente vicino all’Udc, di cui è membro del comitato e della direzione regionali. Nel suo ufficio di via Gargana, in un completo blu che sfida il caldo di questi giorni, parla di Talete oggi e soprattutto come sarà domani, quando sostituirà comuni e società, nella gestione dell’acqua.
“Talete è una società per azioni - spiega Fraticelli -, totalmente partecipata da enti locali. Il capitale sociale è detenuto, infatti, da 59 comuni che rientrano nella suddivisione territoriale Ato1. Tutti quelli della Tuscia, ad eccezione di Vejano ed Oriolo Romano inseriti nell’Ato di Roma, più tre comuni romani”.
Come mai si è deciso di costituire la Talete?
“In base alla legge Galli del ’94, che prevede proprio di accorpare l’erogazione e la gestione del servizio idrico, per produrre economie di scala, facendo venire meno tutta una serie di sprechi, in relazione alla gestione parcellizzata del servizio”.
Un percorso non facile
“Il fatto che a Viterbo stiamo ancora oggi dando attuazione ad una legge che ha dodici anni, è la dimostrazione che problemi da superare, lungo il percorso, se ne sono presentati molti. Tra cui quello di tentare d’omogeneizzare la scelta dell’acqua pubblica, facendola accettare a tutti gli interlocutori. Questo, nonostante si fosse partiti da posizioni diverse, tanto che inizialmente si era valutata anche l’ipotesi di gestione in parte affidata a privati”.
Nel momento in cui la Talete entrerà a pieno titolo nella gestione dell’acqua, cosa cambierà per i cittadini?
“La sfida fatta è quella di non affidare scelte su politica tariffaria o costo del servizio, ad una società con criteri aziendali. Si è scelto una società pubblica, per tentare di calmierare questo tipo di necessità. Siamo soltanto all’inizio del percorso e dobbiamo ancora essere messi alla prova”.
Il timore che le tariffe possano aumentare, i comitati cittadini, però ce l’hanno.
“Sono preoccupazioni infondate. Abbiamo sacralmente introdotto nel piano d’ambito approvato, il principio dell’immodificabilità delle tariffe per il periodo transitorio, di durata non inferiore a 18 mesi. Tutte le condizioni resteranno immutate”.
Trascorsi i 18 mesi, cosa succederà?
“Non è che c’impazziamo ed al diciannovesimo mese parte una politica d’aumenti. Assolutamente no. E’ previsto un piano di convergenza che progressivamente ed in maniera omogenea, porterà alla tariffa d’ambito. In un arco di tempo assolutamente dilatato, anni. Non ci sarà un’incidenza forte sulle famiglie. Le nostre tariffe, anche al termine di questo processo, resteranno di molto inferiori rispetto a quelle che già oggi sono applicate in altre zone d’Italia, ma anche all’estero. Nell’Ato di Lucca, la tariffa d’ambito applicata è di 2.25 euro. Noi partiamo da una tariffa media di 0.86. Da questo dato inizierà il processo d’unificazione delle tariffe”.
E gli operai? Talete ne avrà abbastanza per garantire interventi rapidi e non lasciare a secco la popolazione?
“Oggi, oltre che dai comuni, il servizio idrico in alcune parti della provincia, è gestito da Robur, Siit e Cobalb. Entro dicembre, deve essere superata anche questa frammentazione. C’è chi ha lanciato l’allarme per il passaggio di tutto il personale alla Talete, perché si tratterebbe soprattutto d’impiegati e pochi operai, quelli che devono coprire le emergenze. Dati alla mano, è una diceria da stroncare. Due terzi del personale complessivamente che ha diritto d’entrare in Talete, è tecnico, squadre d’intervento operative”.
Entro dicembre un’altra tappa importante di Talete. Chissà se al suo vertice ci sarà ancora Fraticelli. Portata a termine la delicata fase dell’approvazione del piano d’ambito e nel momento in cui s’iniziano a vedere i primi risultati, potrebbero esserci cambiamenti al vertice della società.