Senza Filtro - Non esiste un solo studio a dimostrare che le radiazioni ad alta frequenza siano innocue, mentre cè una sterminata bibliografia che pone dei ragionevoli dubbi del contrario.
Non è un caso che lOrganizzazione mondiale della sanità basa sul dubbio, non sulla certezza, quel famoso principio di cautela, che dovrebbe guidare loperato delle istituzioni.
Al pari di Palmegiani e dei suoi consiglieri, io non sono un tecnico, ma un amministratore pubblico e devo considerare politicamente la questione. Il mio ruolo in questo caso è vigilare che si osservi il principio di cautela, come farebbe un qualsiasi buon padre di famiglia.
Non tutti sanno che ci sono voluti 60 anni per stabilire con certezza scientifica che il fumo provoca il cancro. Nel frattempo qualcuno avrebbe messo una sigaretta in bocca ad un bambino?
Ricordiamoci poi dellamianto, delle lotte, delle cause in tribunale, della interessata faciloneria con la quale si copriva di ridicolo chi denunciava il problema
Già gli antichi greci notavano una particolare mortalità degli schiavi nelle miniere di amianto, in attesa di certezze scientifiche bisognerà aspettare il 1994, perché in Italia se ne bandisse lestrazione e la lavorazione. Nei ventanni di incubazione, successivi al 1994, sono morte e moriranno, nel Bel Paese, circa 1000 persone lanno per mesotelioma.
Altre stime, su scala europea, prevedono 250 mila morti complessivi entro al 2030 per tutte le patologie connesse alle polveri di amianto.
La storia deve insegnarci che, nel dubbio, il principio da applicare è quello di precauzione, non quello del profitto
differentemente le persone sono ridotte a cavie per la scienza e ad animali dallevamento per i grandi profitti.
Un tecnico del CNR di Bologna,Marinelli, ha divulgato al convegno di Trento del 99 una relazione che vale la pena considerare.
E utile considerare anche quanto riportato nellappello di Friburgo, altrimenti si rischia di sottovalutare un allarme lanciato non da me, ma da qualche migliaio di esponenti della comunità medica e scientifica europea.
Aggiungo che dei risultati un po inquietanti sono quelli riguardanti uno studio diretto da Leonetti (MdF e oncologo) ad Andria (Ba). Lindagine infatti compara il dato dei decessi per tumori dellapparato emolinfopoietico (leucemie, linfomi, mielomi), con la distanza da impianti che emettono campi magnetici ad alta frequenza: le residenze delle persone decedute per i tumori considerati, sono nel 68% dei casi vicino a fonti emittenti. I decessi poi passano da un 34% tra 0 e 50 metri, a solo il 4% oltre i 201 e i 250 metri
certezze scientifiche non ne abbiamo, in un senso o in un altro. Siamo di fronte delle coincidenze? Forse
nel dubbio io tutelerei i miei concittadini, nello stesso dubbio Palmegiani pensa ai 20mila euro: sensibilità diverse evidentemente!
Riccardo Fortuna (Rc)