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Antonio Delli Iaconi |
- "Vogliamo il rigassificatore Montalto".
Il treno dei rigassificatori è già partito. Ma è ancora possibile raggiungerlo. Anche perché, se si perde, per la centrale, potrebbe essere l’ultima corsa.
Dopodiché c’è il serio rischio della chiusura.
Ipotesi da scongiurare, per questo Cgil, Cisl, Uil, insieme a Federlazio, Cna ed Industriali, hanno firmato un protocollo d’intenti.
Obiettivo, fare squadra per portare a casa un risultato importante per il nostro territorio, coinvolgendo altri soggetti, tra cui, necessariamente, Provincia, comune di Montalto e Regione.
“E’ la prima volta dice il segretario Cgil Martinelli che le forze sociali trovano una sintesi sulle priorità del territorio. Entro agosto il Governo metterà mano al piano energetico. Sono cinque i siti dove sono previsti rigassificatori e Montalto non figura. Oltretutto, sul Tirreno è prevista Rosignano, molto vicina a Montalto. Così, dopo avere stravolto la vocazione del territorio, la centrale rischia anche di non lasciare nulla”.
Venti anni di cantiere, solo otto anni d’attività ed ora la minaccia di chiusura da parte dell’Enel. C’è da correre ai ripari, convocando subito un tavolo istituzionale, con l’Enel presente.
“Il progetto del rigassificatore a Montalto dice Delli Iaconi di Assoindustriali è un fatto positivo, come volano economico, ma anche per il futuro della centrale, che oggi appare piuttosto incerto”. Invece occorrono certezze.
“Stiamo mettendo in cantiere sostiene Corbo, Federlazio pressioni territoriali per arrivare a tavoli di concertazione. L’intento è quello di presentare richieste su più fronti, non solo quello energetico”.
All’insegna dell’unione, che dovrà fare la forza.
“Dalle parole serve passare ai fatti sostiene Pelacca, Cisl il piano energetico per Montalto, deve coniugarsi con la vocazione del territorio”.
Per Massera della Uil, invece, non si deve subire il ricatto dell’Enel. “La scelta sul rigassificatore precisa deve essere condivisa. A settembre promuoveremo anche un’iniziativa pubblica con vertici Enel, Regione e Provincia”.
La Cna, invece, punta sulla capacità d’incrementare gli addetti sul territorio. “In passato dice Gentili abbiamo espresso posizioni diverse, ma è stato un errore”. Non resta che augurarsi il successo di questa lobby territoriale. Con la benedizione, si spera, di tutte le forze politiche, da destra a sinistra. Il rigassificatore, dall’ennesima servitù sul nostro territorio, si potrebbe trasformare in un ancora di salvezza. Sempre che arrivi. E probabilmente, senza poter chiedere nulla in cambio.