Senza Filtro - "Non posso che accogliere con favore e grande attenzione la posizione espressa congiuntamente dalle associazioni imprenditoriali e dalle organizzazioni sindacali della provincia di Viterbo in riferimento all'ipotesi di installazione di un impianto di rigassificazione a Montalto di Castro". Così il capogruppo DS alla Pisana, Giuseppe Parroncini, ha commentato le proposte formulatedalle forze sociali ed imprenditoriali sulle prospettive del comparto energetico nella Tuscia.
"Si tratta -ha proseguito- di un progetto che mi convince e che ho avuto l'occasione di promuovere in più sedi, raccogliendo il dibattito già delineatosi con le forze economiche, sociali ed istituzionali del nostro territorio. Concordo pienamente con la necessità di costruire, intorno a questo tema, un confronto serio ed organico con tutti i soggetti interessati e confermo il mio impegno, affinché la Regione continui a svolgere un ruolo di primo piano, concorrendo fattivamente alla concretizzazione del progetto. Già nel recente passato c'è stata, da parte del presidente Piero Marrazzo, una iniziativa in questa direzione. Ritengo ci siano tutte le condizioni per rilanciarla in un'ottica di maggiore consapevolezza ed incisività".
"La questione energetica costituisce uno degli assi strategici per il futuro del nostro territorio, un vero e proprio spartiacque nella riflessione riguardante l'assetto e lo sviluppo della regione. L'ipotesi del rigassificatore acquisisce dunque una valenza strategica per la razionalizzazione e la rimodulazione del polo energetico dell'alto Lazio compreso fra Civitavecchia e Montalto.
La nostra contrarietà alla riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord è suffragata dalla convinzione che esista la giusta alternativa, capace di coniugare tutela della salute, salvaguardia ambientale, prospettiva di crescita e sviluppo economico. Un'alternativa che -è il parere di Parroncini- guarda specificatamente all'utilizzo del gas e alle positive implicazioni conseguibili in termini di abbattimento dei livelli di inquinamento, di risparmio per i costi di produzione e crescita occupazionale ed economica".
"Abbiamo più volte rimarcato -ha affermato il capogruppo Ds- come uno dei nodi centrali da sciogliere in tema di politica energetica sia proprio quello dell'approvvigionamento e della diversificazione.
L'installazione di un rigassificatore permetterebbe di rispondere a queste esigenze, costruendo un sistema energetico competitivo, capace di trainare i comparti produttivi connessi. Basti pensare alla molteplicità dei campi di applicazione ed utilizzo del gas, dall'autotrazione agli impieghi in campo agricolo ed industriale.
E' perciò doveroso approfondire la discussione fra tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati, cogliendo e valorizzando il ruolo propositivo delle associazioni datoriali e dei sindacati e dando forza ad una proposta che ha tutte le caratteristiche per essere recepita positivamente nella pianificazione e programmazione energetica del governo".