Senza Filtro - Il panorama della Tuscia è sempre più desolante. Le notizie di stampa parlano di una crisi economica devastante e crescente, le infrastrutture sono ferme da decenni, il Pil indietreggia continuamente, la qualità della vita cala, la disoccupazione è inarrestabile, così come la sfiducia della gente, soprattutto dei giovani.
La classe politica vive una vita sua: crisi ricorrenti, verifiche continue, ricerca di spazi di potere fatti passare per visibilità; le nostre cosiddette leadership si equivalgono, a destra come a sinistra, la lotta è per il potere, non per il progresso.
L’Ato non decolla: sono sei anni che ci si incontra e ancora non si sa come andrà a finire. A Terni ci hanno impiegato quattro mesi e il Servizio Idrico è decollato.
Qualche sindaco, in vena di facile pubblicità, parla di carrozzone, riferendosi alla Talete; come se l’acqua, che è la risorsa più importante che esiste in natura, non avesse bisogno di una organizzazione efficiente, moderna razionale. L’acqua va tutelata e sottratta a gestioni inefficaci, populiste e antiquate.
Chi difende lo status quo nel settore dimentica che i depuratori, in gran parte, non funzionano e che inquinano il nostro ambiente, provocando danni molto gravi e intollerabili.
Il rigassificatore doveva essere fatto dieci anni fa, ma il fronte del no costituito da demagoghi, falsi ambientalisti e politici opportunisti lo hanno bloccato.
Il Centro merci doveva essere fatto trenta anni fa, come il Centro espositivo.
Adesso si rifarà un nuovo vertice, come ogni anno, poi verrà agosto e ci si vedrà dopo Santa Rosa.
Quando sarà il momento di parlare molto chiaro, riorganizzare la gente in funzione dei suoi veri obiettivi e fare in modo che la politica ritorni ad essere la più alta delle attività umane, invece che il Circo dove aspiranti boss duellano sempre più uguali e sempre più tristi.
Pietro Pacelli
Associazione Centovoci