Senza Filtro -E' stata annullata a causa degli eventi bellici la missione preparata dalla Lai, Libera Associazione Imprenditori, per la prossima settimana.
Secondo il programma che era già stato preparato nei minimi particolari, un gruppo di imprenditori di Civitavecchia, Civita Castellana, Tarquinia e Volterra avrebbe dovuto raggiungere Beirut lunedì prossimo. Nella capitale libanese, la delegazione imprenditoriale (composta da operatori del settore commerciale, artigianale ed edilizio) avrebbe dovuto sostare alcuni giorni per definire importanti trattative ed accordi per investimenti nel settore dell'import-export. Alla luce di quanto sta avvenendo e dell'isolamento totale del Libano, tutto è stato così rinviato a data da destinarsi.
Più che il dispiacere per gli affari, almeno per il momento sfumati, il presidente della Lai, Luigi Galimberti, esprime forte preoccupazione e cordoglio per gli eventi di queste ore.
Abbiamo avuto occasione di intrattenere numerosi scambi con il Libano - spiega Galimberti - negli ultimi tempi.
Meno di due mesi fa, a Civitavecchia abbiamo festeggiato insieme all'Ambasciata e ad un parlamentare di Beirut la Festa della Liberazione dei territori del Libano meridionale, quegli stessi che oggi sono colpiti da feroci bombardamenti, insieme ai quartieri meridionali di Beirut.
L'occasione fu fornita da In Mare Nostrum, un evento permanente che abbiamo ideato insieme a molti amici dei paesi arabi proprio per far sì che la guerra non si dovesse riaffacciare sul mare che condividiamo. Soltanto un mese fa, dal 5 al 11 giugno, la Libera Associazione Imprenditori ha aperto uno stand italiano alla maggiore fiera del Libano, appuntamento nel quale abbiamo potuto toccare con mano quanta attesaci sia da parte del mondo arabo in generale e del Libano in particolare verso una crescita economica e sociale favorita da scambi con l'Italia.
Purtroppo in poche ore siamo tornati indietro di anni. In questo momento il mio pensiero va tuttavia agli imprenditori, agli amici, agli operatori del settore sociale che ho conosciuto a Beirut e che dalla speranza di aprire nuove rotte commerciale per completare la ricostruzione del Libano si ritrovano isolati dal mondo. E questo convince Lai e tutti i suoi partner che il lavoro per la cooperazione e il dialogo tra le sponde del Mediterraneo vada ancor di più intensificato. A loro, veri operatori di pace, ho inviato un messaggio chiaro: siamo con voi più che mai.