- Esattamente un anno fa, questa associazione lanciò l'allarme per una notizia alla quale, data la sua assurdità, stentiamo ancora credere. Da notizie molto attendibili risulterebbe, infatti, che sia stato approvato dal Comune un progetto, con Bucalossi già pagata, per la realizzazione di un centro commerciale di circa 700 mq, in via S. Bonaventura, a ridosso di Porta Murata, su una bella area di proprietà comunale.
Si tratta di una nuova edificazione privata che verrebbe costruita su un'area pubblica, a forte interesse pubblico, a 50 centimetri dalle antiche mura cittadine, dall'alto valore urbanistico, paesaggistico e storico.
Il progetto è stato approvato, nonostante il fatto che agli atti del consiglio comunale vi sia una recente delibera di destinazione di questa area a verde pubblico.
La notizia è vera: lo dimostra il fatto che da ormai quattro mesi è stata recintata con materiali da cantiere, anche se nessuno si è fatto vivo in zona e una certa aria di mistero e indecisione circola su questa vicenda. Come se un certo pudore animasse i vari protagonisti di questa incredibile, brutta storia.
Noi riteniamo che il permesso di costruire su quel sito non sia affatto un atto dovuto, come qualcuno ha sostenuto; riteniamo, anzi, che siamo in presenza di un atto illegittimo, oltre che sconcio, perché:
1. la nuova costruzione determinerebbe un cambiamento dello stato di fatto e una sostanziale modifica del piano di campagna; ciò implica l'obbligo per il Comune di esaminare nelle sedi competenti la nuova situazione che si verrebbe a creare;
2. a noi risulta che il Comune abbia già incaricato dei progettisti per realizzare nella zona interessata dal diritto di superficie un'area a verde pubblico; se questo è vero è evidente che non si può prestare alcun consenso per la realizzazione di un parcheggio che avrebbe un uso privatistico, data la situazione di fatto, e che porterebbe a subire una variazione della destinazione dell'area in oggetto;
3. ancora: la realizzazione dei negozi comporterebbe la elevazione del livello originario della superficie, indispensabile per ottenere la luminosità dei locali e quindi l'agibilità dei locali.
4. Noi riteniamo infine che una eventuale modifica del piano di campagna da parte di privati costituirebbe un atto illegittimo, anche se autorizzato.
Considerando che ancora nessun danno è stato fatto e che un atto di saggezza sarebbe quanto mai benvenuto, ribadiamo, pertanto, la richiesta di bloccare l'iniziativa dei privati, di portare in ogni caso l'argomento in discussione nelle sedi competenti e, se non chiediamo troppo, di essere convocati per confrontarci con lei su una questione che sta a cuore a noi e alla popolazione di Viterbo, per evidenti motivi.
Si resta in attesa di un cortese sollecito cenno di riscontro e si inviano i più graditi saluti.
Pietro Pacelli
Associazione
Centovoci