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Il presidente Marrazzo |
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Il presidente Mazzoli |
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Giuseppe Morandini presidente della piccola industria |
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La platea |
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Il party |
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- "La Regione Lazio sta attraversando la più grave crisi giudiziaria, morale e finanziaria della sua storia. Mai si era visto un debito di 4 miliardi di euro che, pur derivando dalla sanità, pesa sull' intero sistema regionale". Il presidente della regione Marrazzo va giù duro a Caprarola, nel suo intervento alla 60 esima assemblea della Confindustria Viterbo.
"Gli arresti e gli scandali che stanno emergendo in questi giorni rischiano di far perdere al Lazio credibilità e, quindi, competitività - ha detto il presidente - Noi siamo impegnati ad evitare che ciò accada dal punto di vista politico e amministrativo ma per uscire dalla crisi c'è bisogno dell'impegno di tutte le forze, a cominciare da quelle imprenditoriali".
Al centro dell’intervento di Marrazzo le infrastrutture.
"Nei bilanci regionali dei prossimi quattro anni inseriremo finanziamenti per la costruzione dei 31 chilometri che mancano per il completamento della Trasversale Orte-Viterbo-Civitavecchia. Ormai è chiaro a tutti, anche al governo che la Trasversale Nord, che collega l'Umbria al Viterbese e quindi a Civitavecchia, è la priorità assoluta dal punto di vista infrastrutturale. Quindi deve essere realizzata, cominciando dal lotto in fase d'appalto e poi compiendo uno sforzo comune tra Governo e Regione per reperire i fondi necessari al completamento".
Sulla Cassi.
"Il governo Berlusconi l'ha inserita nella legge obiettivo con un finanziamento di sei milioni di euro contro i 500/ 600 che servirebbero per completarla. Quindi, dobbiamo lavorare con pazienza e tenacia affinché nei prossimi anni anche il raddoppio della Cassia possa prendere corpo".
Simile la situazione del raddoppio della ferrovia Roma - Viterbo, ancora a binario unico.
"Anche quest'opera - ha detto Marrazzo - dovrà essere realizzata in quanto è fondamentale non solo per la Tuscia, ma per l'intera regione. Penso che tra Trasversale, Cassia e ferrovia si possa realizzare una sorta di raccordo che includa il Gra. Nonostante le difficoltà che tutti conosciamo ritengo che le due opere debbano restare ai primi posti dell'agenda di questa legislatura".
Complessa anche la vicenda degli aeroporti.
"La dislocazione di nuovi aeroporti nel Lazio deve essere decisa attraverso una 'gara' tra le province e i capoluoghi che si sono candidati ad ospitare tali strutture, della quale io mi candido ad essere arbitro".
Insomma una sfida vera e propria tra territori.
"Quando parlo di 'gara' - ha chiarito Marrazzo - intendo dire che i nuovi aeroporti saranno costruiti laddove c'è maggiore offerta di collegamenti, di infrastrutture, di capacità di costruire piste d'atterraggio e di torri di controllo in grado di garantire ulteriori sviluppi allo scalo".
Ok per il rigassificatore.
"La costruzione un rigassificatore sulla costa laziale è la strada maestra da seguire. Per questo ho apprezzato il documento comune, sottoscritto da Confindustria, Federlazio, Cgil, Cisl e Uil di Viterbo, con il quale chiedono che uno degli impianti sia collocato nell'area della centrale Enel di Montalto di Castro. La Regione ha ipotizzato la costruzione del rigassificatore in alternativa alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia. Con questa posizione ci presenteremo al confronto con il governo e con l'Enel".
Infine le energie rinnovabili.
"La Regione - ha detto il presidente - ha stanziato circa 20 milioni di euro per favorire la produzione di energia rinnovabile. In questo quadro rientra anche la filiera della agro-energie (biomasse, oli eccetera) nella quale la Tuscia può avere un ruolo di primo piano a livello regionale".
A fare gli onori di casa era stato il presidente di Confindustria Viterbo Alessandro Scopetti.
Presenti tra gli altri il presidente della Provincia Mazzoli, l’assessore regionale Regino Brachetti, il prorettore Stefano Grego, il capogruppo dei Ds Giuseppe Parroncini, il direttore generale della Asl Giuseppe Aloisio, il presidente della Camera di commercio Ferindo Palombella, il segretario generale della Cgil Giovambattista Martinelli, il presidente di Federlazio Rino Orsolini. Non è potuto invece intervenire il presidente di Confindustria Montezzemolo.