|
Vincenzo Peparello |
|
Patrizia Salbitani |
|
Antonio Lanna |
- Regge il turismo nelle Tuscia. Almeno è questa l’impressione della gran parte degli operatori del settore, che gestiscono alberghi, campeggi e agriturismi.
I più pessimisti sono i proprietari dei campeggi. Con il 44,4 per cento di operatori che giudicano negativa la situazione nel primo semestre 2006. Lo hanno spiegato ieri mattina Vincenzo Peparello della Confesercenti, Patrizia Salbitani direttrice del Cescot, e il docente Antonio Lanna.
“Da quest'anno il turismo viterbese dispone di uno strumento innovativo - è stato spiegato -, all'avanguardia, ma soprattutto utile per le aziende: la ricerca di mercato diretta sulle prime impressioni degli operatori sull'andamento della stagione turistica 2006.
L'Osservatorio Assoturismo Confesercenti ha effettuato un sondaggio diretto con le aziende turistiche del territorio per cercare di capire l'andamento della stagione in corso e per avere le prime impressioni “a caldo” degli operatori. Un campione formato da un terzo delle aziende viterbesi”.
Gli allievi del corso di “Organizzazione e marketing del turismo integrato”, condotto dal Cescot, hanno intervistato telefonicamente un “campione di aziende piccolo, ma qualitativamente rappresentativo, equamente ripartito sul territorio e per tipologia, così da ricomprendere tutti gli attori del turismo della Tuscia”.
“I risultati, pur senza alcuna pretesa di esaustività e di completezza - ha detto Peparello - , appaiono confortanti e possono costituire una valida base di partenza per operare le scelte più opportune di marketing territoriale.
In particolare la maggior parte delle strutture, sia alberghiere che extralberghiere, intervistate ha dichiarato un andamento sostanzialmente uguale della stagione turistica in corso. Tale dato, di per sé significativo, assume una rilevanza particolare laddove si consideri la generalizzata aria di crisi che si avverte nel settore”.
Il sondaggio ha analizzato anche la struttura dei flussi turistici.
“Scomponendo i flussi turistici è emerso come nelle strutture alberghiere hanno soggiornato maggiormente gli italiani mentre nelle strutture extralberghiere, con in testa campeggi e agriturismi, si rileva una lieve maggioranza degli stranieri. Tra questi ultimi è risultato in costante crescita il flusso turistico inglese, divenuto numericamente molto importante, seguito a breve distanza da quello di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera), da quello Olandese, Francese e dei Paesi dell'Est. Il turismo inglese è il primo negli alberghi. Mentre rimane la preminenza tedesca nei campeggi e negli agriturismi. Molto breve la permanenza media degli stranieri negli alberghi che si attesta mediamente intorno ai due giorni, laddove nelle strutture extralberghiere rimane intorno alla settimana. Si evidenzia pertanto una certa tendenza alla “vacanza breve” negli alberghi e ad una vacanza maggiormente “stanziale” nelle strutture extra alberghiere, anche in considerazione della localizzazione di quest'ultime”.
Infine le modalità di prenotazione.
La modalità di prenotazione della vacanza da parte degli stranieri vede la preminenza della prenotazione diretta e di internet, rispetto all’ intermediazione organizzata. Come dire che gli operatori turistici contano sempre meno anche nel mercato tedesco, tradizionalmente legato a questo tipo di prenotazione.
Usano meno internet gli italiani.
“I turisti italiani - continua Peparello - provengono per la maggior parte dal Lazio e dalle regioni limitrofe (soprattutto Toscana e Umbria). Anche il turista italiano, tuttavia, soggiorna per poco tempo nella Tuscia (2 giorni scarsi negli alberghi e 7 giorni nell'extralberghiero), spinto, evidentemente, da motivazioni, quali ad esempio eventi, sagre, concerti, spettacoli, occasioni enogastronomiche, che ne facilitano lo spostamento per i week end o comunque per periodi brevi, magari ricorrenti.
Infine, è interessante notare come la maggior parte degli intervistati abbia dichiarato un calo o comunque una minore importanza del canale intermediato. Il turista individuale, sia straniero che italiano, preferisce prenotare direttamente, tramite internet o per telefono, piuttosto che tramite agenzia, suggerendo una scarsa capacità di penetrazione del mercato turistico del territorio viterbese o comunque uno scarso appeal per gli intermediari, in particolare i Tour operator”.
Nel 2005 poi pur essendo diminuiti gli arrivi, il turismo nel viterbese a retto grazie a un prolungamento della durata delle vacanze soprattutto nel settore extralberghiero. Nella Tuscia gli alberghi sono 121, gli agriturismo 140 e i campeggi 12.