Viterbo - Provincia - Il presidente Mazzoli annuncia l'arrivo delle deleghe sull'urbanistica e attacca la minoranza
"Clamoroso che l'opposizione non abbia votato il suo piano territoriale"
28 luglio 2006 - ore 15,21
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Alessandro Mazzoli |
Senza Filtro - Piano territoriale provinciale di coordinamento: un documento in continua evoluzione. Il lavoro è stato presentato stamattina a Palazzo Gentili dal presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e l’assessore alla Pianificazione territoriale Angelo Cappelli.
“Quello approvato lunedì scorso in consiglio provinciale dice Mazzoli - è un atto fondamentale che avrà conseguenze rilevanti sul territorio e sul suo sviluppo. Non va però inteso come uno strumento tecnico chiuso ma come un processo, un sistema dinamico di riferimento sul quale è possibile apportare miglioramenti. La preoccupazione di un piano blindato è quindi infondata”.
Mazzoli ha poi illustrato perché non sono stati inseriti i piani di settore e le Zone di protezione speciale. “Se non c’è accordo tra tutti i soggetti in causa non possono rientrare nel piano. Per le Zps ci riserviamo di intervenire successivamente, in accordo con la Regione Lazio, al termine del percorso di revisione della perimetrazione in atto e con ulteriori criteri sulla caccia e altri settori. Alla fine di questo percorso avremo decisioni definitive. Ad oggi è stata approvata una base di partenza da consegnare alla Regione Lazio”.
Qualche tempo fa, proprio a Palazzo Gentili, l’assessore regionale Massimo Pompili disse che la Provincia avrebbe dovuto approvare il piano territoriale di coordinamento entro luglio, per giungere a ottobre al piano paesistico regionale e ottenere così in tempo le deleghe in materia urbanistica. “Allora continua Mazzoli - avremo una Provincia molto diversa da quella vista negli ultimi decenni. In consiglio c’è stata la conferma della tenuta della maggioranza e il mantenimento degli impegni assunti con la Regione per avere le deleghe il prima possibile”.
“L’inizio dello studio sul piano continua Cappelli - risale al 1999. La Regione Lazio ha stabilito un percorso e noi abbiamo risposto nei tempi stabiliti. Nella prossima Finanziaria regionale dovremmo quindi vedere finanziamenti in tema di urbanistica. Il nostro piano di coordinamento raccoglierà i piani regolatori di 60 Comuni, che sono in continua evoluzione. Questi non andranno più al vaglio a Roma ma qui a Viterbo, per questo dovremo creare una struttura a se stante”.
Il presidente si è infine soffermato sul ruolo dell’opposizione. “Abbiamo espresso una valutazione positiva sul lavoro portato avanti dalla precedente amministrazione, che però non aveva chiuso l’iter. Su questo ho avvertito il silenzio della minoranza. Da un anno dicono che procediamo con atti illegittimi, mentre in realtà non lo è nessuno. L’opposizione deve prendersi le proprie responsabilità: che non abbia votato il suo piano è qualcosa di clamoroso”.
Infine sulla possibilità di un termovalorizzatore nel capoluogo. “In realtà conclude occorre entrare nel merito e approfondire, anche alla luce del lavoro della Regione. Dire semplicemente sì o no è molto riduttivo. Di certo, iniziamo un percorso di confronto con una posizione contraria”.
Che cosa è il piano territoriale
Il Piano Territoriale Provinciale Generale (P.T.P.G.) è lo strumento attraverso il quale, ai sensi della legge regionale 38/99 “Norme per il Governo del Territorio”, si esplica la Pianificazione territoriale provinciale, con funzioni di piano territoriale di coordinamento.
Questo Piano non deve essere inteso come strumento tecnico finito, bensì come un piano-processo in quanto elemento base di pianificazione in un sistema dinamico di azioni e scelte, diventando lo strumento fondamentale di riferimento per il corretto uso e organizzazione del territorio, favorendo la crescita della capacità di tutelare e promuovere le risorse locali.
Una volta ottenuta da parte della Regione Lazio la compatibilità del Piano provinciale rispetto al P.T.R.G. (Piano Territoriale Regionale Generale) adottato ed agli indirizzi della pianificazione territoriale regionale, la Provincia potrà esercitare le competenze in materia urbanistica previste dalla legge regionale 38/99, con particolare riferimento alla verifica di compatibilità dei Piani comunali (P.U.C.G.: Piano Urbanistico Comunale Generale, ex P.R.G.) rispetto al Piano Territoriale Provinciale (P.T.P.G.), che va ad eliminare il vecchio istituto dell’approvazione regionale, troppo spesso avvenuta in maniera del tutto aleatoria.
Il PTPG adottato dal consiglio provinciale consta di una parte scritta (Relazione generale, Norme di Attuazione, Indirizzi per la Pianificazione Urbanistica comunale, Linee Strategiche, allegato Socio-economico) e da una parte cartografica costituita da 40 tavole progettuali suddivise per sistemi (ambiente, storico paesistico, insediativi, relazionale, produttivo).
Il tutto corredato dalla relazione complessiva contenente la valutazione delle osservazioni di soggetti istituzionali e non, e dai contenuti dei Piani di Sviluppo socio-economico delle Comunità Montane.