Senza Filtro - In qualità di responsabile sindacale Fials nella sanità privata convenzionata ritengo opportuno esternare alcune considerazioni in merito allattività svolta dal sindacato nellambito degli Istituti in attività a Viterbo e provincia, nonostante sia ancora preclusa alla nostra organizzazione sindacale la firma sulla contrattazione nazionale a causa del colpevole ostruzionismo di AIOP, ARIS, e Fondazione Don Carlo Gnocchi, nei confronti del sindacato autonomo.
Quello della firma del contratto della sanità privata resta, comunque, un obiettivo che la Fials vuole conseguire a tutti i costi, anche con forme di protesta che chiamino in causa le Regioni come primi enti finanziatori di un sistema privato al quale è concesso il mancato rispetto dei diritti fondamentali e più elementari delle prerogative sindacali.
Non è più accettabile constatare una spesa sanitaria per le case di cura private aumentata oltre il 90% negli ultimi 5 anni a carico del servizio sanitario nazionale, una ingente somma troppo spesso inquinata da situazioni ingovernabili e incontrollabili soprattutto per i numerosi ricoveri impropri.
La sanità privata continua ad essere un settore in forte crescita, dove le strutture presenti sul territorio sono più di 700 con fatturato che si aggira intorno ai 7 miliardi di euro allanno e, pertanto, nel rispetto della trasparenza e della considerazione dei ruoli, non è più accettabile che lAIOP, lARIS e la Fondazione Don Carlo Gnocchi, si scelgano i propri interlocutori di parte sindacale senza osservare i criteri di rappresentatività e senza dare luogo alle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie.
Calandoci, poi, nelle varie realtà del territorio provinciale, è veramente spiacevole constatare che, nonostante le pressioni e i vari tentativi applicati nelle contrattazioni aziendali con le amministrazioni degli istituti privati, appare sempre più improbabile un riallineamento alle condizioni di miglior favore da tempo riconosciute ai dipendenti della Asl, in particolar modo per quanto concerne linquadramento nella fascia superiore nellambito delle categorie previste dal contratto nazionale; concretamente, non si riesce a capire perché alcuni infermieri o fisioterapisti nel settore pubblico possono essere collocati o inquadrati in D4 o D5 , mentre nel settore privato questo percorso di carriera resta una vera e propria chimera.
Una forte discriminazione, questa, che la Fials ha sempre denunciato e combattuto contro le associazioni datoriali ed imprenditoriali presenti sia a livello locale che nazionale e che stimola ulteriormente il sindacato ad una particolare solidarietà con i 150 mila lavoratori della sanità privata che non mancherà di tradursi in un concreto impegno affinché le loro sacrosante aspettative, fino ad ora rimaste disattese, in futuro possano essere giustamente accolte e legittimate con il sostegno di tutta la categoria.
Il segretario provinciale Fials
Marino Febbraro