|
Marcello Mariani |
- Caro presidente Grattarola,
Credo possa essere utile ed anche doveroso da parte di tutte le forze poltiche di alzare lo sguardo alla vicenda internazionale del conflitto mediorientale.
Sono a dirti l’indignazione mia intima religiosa che si somma, da cattolico impegnato in politica, ad un forte disagio etico e che rivendica una presa di posizione civile sulle bombe, sulle stragi, di una guerra che investe quello che non a caso chiamiamo “vicino” oriente.
Ti scrivo publicamente per dirti che sarebbe apprezzabile se, prima della pausa estiva, si potesse trovare spazio, dentro al consiglio provinciale, ad una riflessione e perché no ad un grido forte contro l’orrore della guerra.
So bene che c’è una scala di livelli e di competenze nel trattare affari internazionali che sono proprie dei parlamenti nazionali, purtroppo sento anche ed in prima persona la responsabilità di un immiserimento del dibattito politico locale che richiede, ripeto, ogni tanto di alzare lo sguardo, il pensiero e la voce oltre la finestra di casa nostra.
C’è poi una seconda considerazione che è quella di misurare le nostre misere lacerazioni quotidiane e verificare che poi su grandi temi che riguardano la dignità dei popoli e la condanna dello strumento violento e sanguinoso della guerra si può tornare a sentirsi indignati in maniera compatta.
Le ferite sulla pelle dei bambini, siano essi a Tiberiade o a Beirut, debbono unirci e chiedono una risposta anche a noi. A questi bambini alle loro madri, alle loro famiglie dobbiamo poter far sentire che c’è chi dissente, c’è chi protesta e che è pronto ad operare per la pace.
Soprattutto dovremmo far partire chiaro il messaggio che non siamo più disponibili a pagare la guerra e poi i suoi danni, ma che è tempo di cooperare e di dare fattiva solidarietà alla pace ed alle sue opere.
Ecco, un grido di umana indignazione credo possa unire laici e credenti contro il massacro di civili inermi . Un grido di indignazione contro la guerra che non ha mai ragioni, tanto meno quando si scaglia sugli innocenti e sui civili, un grido contro un imbarbarimento di violenza che nessuna ragione di stato può mascherare e che noi civilmente dobbiamo ripudiare.
Marcello Mariani
Segretario Provinciale Margherita Democrazia è Libertà