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Carlo Ambrosio |
- Prima sulle note pungenti dal sapore rinascimentale del liuto, poi su quelle della chitarra classica, il concerto di Carlo Ambrosio, sabato scorso, ha incantato il pubblico riunitosi dentro il suggestivo chiostro della basilica de La Quercia.
L’evento, di spessore e per orecchie buone, è stato organizzato gratuitamente da Viterbo con Amore. Con una piccola ma sincera presunzione: "Lanciare un messaggio di pace in Medio Oriente, nei territori flagellati dalla guerra e dalla morte. Un concerto dicono dall’associazione di volontariato - per la pace affinché prevalga su tutto la saggezza dei popoli. Il momento dell’altra sera è stata anche l’occasione per mandare un augurio al capitano viterbese Roberto Punzo, ferito gravemente domenica scorsa proprio in Libano".
E Ambrosio, romano di nascita ma residente a Bassano in Teverina dove dirige una scuola di musica, non ha deluso le attese. In virtù di un curriculum di prestigio con oltre 2000 concerti eseguiti in tutto il mondo e riconoscimenti ottenuti in diverse università della musica in America.
Il maestro prima con il liuto rinascimentale ha eseguito brani di Hans Neusidler, John Dowland e Johannes Kropfgans, melodie incantate che hanno portato indietro il pubblico di secoli; poi è passato alla chitarra classica, spaziando da Francisco Tarrega a Mauro Giuliani, fino a Manuel De Falla, Villa Lobos e per finire con i suoi brani. Una serata d’autore sulla note della pace.