Viterbo - Intervista al vice coordinatore regionale di An, Marcello Meroi, che chiede a Soggiu di varare il nuovo esecutivo provinciale in tempi brevi "Non moriremo democristiani" 31 luglio 2006 - ore 1,21
Marcello Meroi (An)
- Insomma morirete democristiani? An è in marcia per entrare nel Partito popolare europeo... almeno a sentir Fini.
Mah, non moriremo democristiani. Questo è certo - afferma il vice coordinatore regionale di An Marcello Meroi -. Ladesione al Ppe va vista allinterno della polarizzazione a livello nazionale ed europeo in due grandi schieramenti. Uno cattolico e uno socialista. Noi non possiamo che collocarci nel polo cattolico. Allinterno del quale peraltro si ritrovano partiti con tradizioni diversi.
Ma dentro il Ppe vi ritroverete con la Margherita. Insomma state diventando centristi.
Non si tratta di questo. Noi non diventiamo centristi. Noi siamo una grande partito di massa che si ritrova insieme ad altre forze che difendono una cultura tradizionale comune.
Insomma una cosa indolore.
Beh, no. E chiaro che allinterno di An cè un dibattito si tratta di salvare da un lato il valore delle proprie radici, dallaltro quello della coalizione. Questi sono i due aspetti fondamentali della questione.
Sarà difficile far convivere la vostra tradizione con un liberalismo alla Sturzo. La vostra tradizione, è inutile negarlo, nasce da Gentili. Da una visione organicistica della società. In cui lo stato è tutto.
A me sembra molto più difficile far convivere i valori cattolici nel centrosinistra con i partiti dellestrema sinistra. E più grande la distanza la distanza tra Fioroni e Bertinotti che tra i partiti che faranno parte del Ppe.
Daltra parte è il sistema di voto che porta a costruire coalizioni vaste. Se si mutasse il metodo di voto, forse si tornerebbe al valore delle ideologie.
E le idee per cui avete combattuto? Noi non abbiamo mutato i nostri valori di riferimento. Non abbiamo rinnegato nulla. Ma per far politica bisogna diminuire le diversità. O meglio trovare i denominatori comuni. In europa ci sono due grandi club. Noi non possiamo che aderire a quello cattolico. Potremmo anche aderire al gruppo della destra tradizionale. Ma su un piano politico che senso avrebbe. Si tratta di scegliere tra la testimonianza e politica. Si tratta di capire se si vuole fare attività culturale o politica. Per fare politica si debbono instaurare alleanze adeguate ai propri fini.
Ma questo è un bene o un male? E una necessità nellattuale scenario politico.
Ma insomma tra Sturzo e Gentile chi sceglie? Io mi ritrovo ovviamente nelle idee di Giovanni Gentile. Sia sul piano storico che culturale. Ma non trovo questo in contraddizione con lo schierarsi con un polo alternativo alla sinistra.
Ma non lasciate spazi alla vostra destra? No. Questo sarebbe un errore. Il nostro ruolo è proprio quello di rinnovare la destra allinterno di una coalizione di centro moderata.
Ma insomma, dica tre cose di destra. Unità dello stato, sicurezza, difesa della vita.
Ma queste non vi distinguono da molti altri... Beh cè chi queste cose le persegue veramente e chi lo fa solo a parole.
Ha visto le ultime liberalizzazione del governo. Roba liberale dura... Se fosse stato il passato governo a fare certe cose, ci sarebbe stata una sollevazione. Una rivoluzione. Anche a livello locale mi piacerebbe capire perché le associazioni di categoria non hanno preso posizione contro il decreto Bersani. Vorrei chiedere ai responsabili provinciali di Confesercenti, Confcommercio e delle altre associazioni di categoria cosa fanno. Sarà possibile aprire negozi senza nessuna programmazione. Che dicono le associazioni di categoria? Io credo alle liberalizzazioni, se sono a vantaggio dei cittadini. Ma ci deve essere una programmazione se non si vogliono ledere gli interessi dei piccoli imprenditori. Per settembre sto organizzando un dibattito con le associazioni di categoria su questi temi. La verità è che si vuole difendere la grande distribuzione targata Coop.
Come stanno andando le cose nella federazione provinciale di An? Credo che entro la fine di agosto debba essere costituito lesecutivo. Questo per rendere partecipi della vita del partito anche le strutture e gli amministratori periferici. Per ritrovare lunità ci vuole una struttura partecipata. Il commissario deve proporre alla segreteria regionale il nuovo esecutivo. Il nuovo esecutivo va costituito anche in vista del congresso provinciale.
Ma insomma il commissario Soggiu non funziona? Io avevo chiesto di creare presto il nuovo esecutivo. Poi ci sono state le elezioni e questo ha ritardato ovviamente la cosa. Ora, però, le elezioni sono finite. Credo sia logico e opportuno nominare lesecutivo del partito. Nessuno pretende che ci sia il nuovo esecutivo per Ferragosto. Ma dopo Santa Rosa, come si dice da noi, il 5 settembre lesecutivo deve essere pronto.