Senza Filtro - Era il 13 marzo scorso quando, alla presenza del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, è stato inaugurato il terzo reparto protetto per detenuti in tutta Italia, l’unico che si occuperà principalmente di patologie che riguardano le malattie infettive e l’unico, considerata la sua struttura, a poter ospitare donne detenute.
Venerdì 30 giugno, la firma del protocollo organizzativo per la gestione dell’unità operativa tra il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria del Lazio, Ettore Ziccone e il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Viterbo, Giuseppe Maria Aloisio, alla presenza del responsabile sanitario del reparto, Giulio Starnini.
Come già precisato il giorno dell’inaugurazione da parte del presidente Marrazzo e dalle altre autorità presenti, la struttura di Belcolle, voluta dalla giunta regionale del Lazio con delibera n. 617 dell’8 luglio 2005, potrà ospitare i detenuti malati per qualsiasi patologia relativamente alla casa circondariale di Mammagialla e, appunto, patologie che riguardano le malattie infettive per l’intero territorio nazionale. Il tutto lavorando in sinergia con l’altra unità di medicina protetta presente nel Lazio, ovvero quella del Sandro Pertini di Roma.
Una struttura, quindi, di tutto rilievo considerato anche che dall’apertura ad oggi sono stati 400 i ricoveri avvenuti. Proprio per questa importanza la Regione Lazio ha fissato per i mesi di settembre - ottobre un programma di formazione, denominato “Progetto Cico” (Curarsi insieme carceri ospedale), per medici, infermieri, ausiliari, agenti e volontari.