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Viterbo
Rifondazione prepara un dossier sul lavoro precario
4 luglio 2006 - ore 1,30
- Siamo tutti precari. Sul fronte lavoro a Viterbo è nero profondo.
Per questo Rifondazione Comunista si mette al lavoro e riprende uno dei suoi temi caratterizzanti, insieme allambiente. La difesa dei livelli occupazionali.
Il quadro che emerge dai dati degli ispettori del lavoro è allarmante ricorda il segretario Mario Ricci sul campione daziende preso in considerazione, ben il 46% è risultato non in regola con i contributi versati e sullinquadramento per i lavoratori.
Ma non è tutto. Anche quando il lavoro cè, è sempre a metà. Oggi dice ancora - su dieci lavoratori assunti, nove sono con contratti atipici. La situazione è drammatica.
Per capire bene il problema prima bisogna conoscerlo, quindi: Stiamo preparando spiega Ricci -unindagine sul lavoro precario, mentre abbiamo aderito alla campagna nazionale contro il precariato. Lanticipazione, oggi in una conferenza stampa insieme allassessore Giuseppe Picchiarelli ed a consigliere Riccardo Fortuna.
Tre gli obiettivi di Rifondazione Comunista a Viterbo: lotta dura contro la legge Bossi Fini, la legge 30 e la riforma Moratti. Tre provvedimenti precisa Ricci che in ambiti diversi, hanno contribuito ad accrescere lincertezza lavorativa per tanti cittadini.
Il precariato non è estraneo nemmeno alla pubblica amministrazione: Occorre un percorso di chiarezza continua stop agli appalti al massimo rimbalzo. Un tema che trova daccordo lassessore Picchiarelli.
Nei bandi sostiene Picchiarelli si deve dare risalto, oltre che ai criteri deconomicità, anche ad altri fattori, che favoriscano loccupazione. Un ruolo importante, per le aziende e soprattutto per i lavoratori, lo riveste anche la formazione professionale.
Concorda anche Riccardo Fortuna. E importante precisa che esista un capitolato in Provincia che premi le aziende che dimostrino una responsabilità sociale.
Insomma, finita la verifica a Palazzo Gentili, si torna sui temi che interessano più da vicino i viterbesi.
Fosse stato per noi conclude Ricci si sarebbe conclusa molto prima. Non siamo stati interessati a cacciare nessuno, facendo il gioco della torre. Abbiamo solo insistito, perché al centro ci fossero temi per noi importanti, come questo del lavoro.
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