Senza Filtro - La Feneal Uil di Viterbo si associa a quanto ribadito con forza dal capogruppo ds del consiglio regionale Giuseppe Parroncini.
Ma a questo appello, dobbiamo aggiungere, che purtroppo ad oggi, non solo, le leggi del mercato e delle acquisizioni degli appalti con relativi subappalti, non sono chiare, ma addirittura vengono stravolte se non addirittura deviate dalle molte imprese o pseudo-imprese che si avvalgono sempre di piu di manodopera non regolarizzata sia italiana, ma in maniera esponenziale, anche di manodopera extracomunitaria.
Ed i controlli?
Non ci sono, o sono talmente sporadici che la regolarita viene totalmente snobbata.
Come il Durc (documento unico di regolarita contributiva), al quale molte amministrazioni comunali, ancora oggi, non sanno cosa sia, o tacitamente non lo richiedono alle aziende o ai privati, per il rilascio della concessione edilizia.
Eppure il decreto legislativo 251 del 2004 e stato molto chiaro in materia; nelledilizia anche privata, la mancata regolarita contributiva da parte dellimpresa comportera la sospensione della concessione edilizia e/o della D.i.a. (denuncia di inizio attivita).
E quindi ancora oggi, registriamo che non tutti i comuni (alcuni settori tecnici ll.pp. e privati), richiedono questo documento di regolarita, ma guardano soprattutto al ribasso dasta che viene applicato nel caso di lavoro pubblico, o non guardano nulla nel caso di lavoro privato.
Ma nono solo, avere il durc non significa essere perfettamente in regola, in quanto come si dice fatta la legge trovato linganno, perche magari le aziende regolarizzano due o tre persone in tutti gli enti, cassa edile, Inps ed Inail, ed invece hanno alle loro dipendenze altre tre o quattro persone non in regola.
Ecco dunque, dove i controlli devono essere fatti, sui luoghi di lavoro, oltre che con il materiale cartaceo; e tutte le aziende che vengono trovate irregolari, devono essere fatte fuori dal mercato, perche cosi facendo inquinano quello regolare, le imprese sane del settore che ce ne sono tante a Viterbo.
Infine come sindacati di categoria abbiamo fatto richiesta dincontro al prefetto di Viterbo, onde poter ritirare fuori dal cassetto, quel progetto di protocollo sulla prevenzione degli infortuni e sulla emersione del lavoro nero che da maggio 2004 giace senza risposta.
il segretario proviciale
della Fe.n.e.a.l. u.i.l
Francesco Palese