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L'assessore Picchiarelli |
Senza Filtro - E’ passato più di un anno dall’insediamento della neoeletta giunta provinciale e questo periodo di tempo è, a nostro avviso, più che sufficiente per rilevare alcuni comportamenti da parte dell’assessore responsabile della formazione professionale.
Prima di tutto risulta evidente la tendenza ad una gestione in proprio di tutto il volume delle iniziative legate alla formazione da parte dell’assessorato in causa che, di fatto, se non impedito, ha quanto meno ridimensionato l’attività delle scuole di formazione professionale, pubbliche e private, che svolgono un ruolo fondamentale per la crescita del mondo del lavoro sul nostro territorio.
Ci permettiamo a tale riguardo di ricordare che in passato il 60 per cento circa dell’attività di formazione professionale era gestita da enti pubblici e privati mentre circa il 40 per cento era gestita dall’amministrazione provinciale, mentre attualmente questa naturale ripartizione è stata completamente ed ingiustificatamente stravolta lasciando agli enti solamente, più o meno, il 30 per cento di tutto l’intero volume di lavoro.
A tale proposito vogliamo ricordare che ultimamente si è verificata una situazione del tutto inedita dove la commissione esaminatrice della provincia su un totale di 48 progetti presentati ne ha respinti 45, generando una paralisi generale che ha determinato la chiusura dei bandi a scapito sia delle scuole di formazione, sia di quelle persone che erano interessate alla partecipazione dei corsi.
Facendo in questo modo si rinuncia di fatto a tutto un patrimonio di competenze e conoscenze acquisito con impegno e professionalità nel corso degli anni da parte di tante persone che si sono occupate a fare formazione intesa responsabilmente come vero e proprio impegno sociale.
Oltre a ciò rimane a noi difficile comprendere quale sia il metodo adottato dall’assessorato nell’organizzazione dei corsi di formazione professionale.
Sarebbe troppo semplicistico rispondere al restyling della formazione fatto dall’assessore Picchiarelli.
Ci permettiamo di far notare alcuni punti:
Punto 1 :
Si cita “l’analisi condotta con sindacati e associazioni” ma quale è stato il momento di confronto considerando che il tavolo istituito dalla vecchia amministrazione non si è più riunito e che quindi le associazioni ed i sindacati non hanno più avuto modo di confrontarsi con l’amministrazione attuale. Si tratteranno quindi di incontri svolte solo tra sindacati e associazioni amiche?
Punto 2
Si cita “attrezzature utilizzate per l’apprendimento inadeguate” dopo un anno dall’insediamento solo ora l’amministrazione Mazzoli si preoccupa delle attrezzature inadeguate e quali investimenti sono stati fatti nello scorso anno scolastico per migliorare le attrezzature esistenti? Inoltre i corsi II e III meccanici auto (corsi obsoleti) che fine faranno? Ed il personale che veniva utilizzato in questi corsi facente parte del sistema formativo pubblico oltre 58 persone assorbite con molti sforzi dalla vecchia amministrazione garantendo però loro stipendio e lavoro considerando ke avrebbero come accaduto nelle altre province rischiato la mobilità che fine faranno?
Inoltre le attrezzature per i corsi di estetista sono già state consegnate ai Centri provinciali di formazione professionale?
Da quello che ci risulta non esistono iscrizioni a questi corsi mentre esistono già oltre 40 iscrizioni tra Civita castellana e Viterbo ai vecchi corsi obsoleti di meccanici auto.
Punto 3 :
Si cita: “personale di assistenza risulta carente” la qualifica di addetto sociale è cosa ben diversa dalla qualifica di Oss (operatore socio sanitario), o Ota (operatore tecnico assistenziale) figure molto ricercate da Rsa, case di riposo, Coop. sociali e Case famiglia come ben si evidenzia dalla numerosi richieste formulate alla Regione Lazio.
Ciò evidenzia, ancor più la non completa analisi svolta dall’attuale amministrazione provinciale e i limiti di conoscenza del mercato del lavoro che confonde personale qualificato in Oss o Ota con un addetto sociale.
Punto 4:
Si cita: “si potrà accedere alla frequenza dell’istituto superiore in convenzione con i Centri provinciali di formazione professionale ”, vorremmo sapere quale istituto superiore è convenzionato con l’amministrazione per il corso di estetista al fine di informare il ministro Fioroni considerando che nel suo ministero non esiste un Istituto superiore che rilasci diploma di maturità o qualifica professionale statale per la qualifica di estetista.
Il presidente provinciale
Anapia
Beno Salvatori