Col Filtro - Chiarissimo esempio di concertazione è stato dato dal presidente Prodi e dal ministro Bersani con il decreto legislativo sulla liberalizzazione.
Concertazione, parola tanto cara alla sinistra e di gran moda in questi tempi, è quel metodo di affrontare e cercare di risolvere una "questione" discutendola con un maggior numero di soggetti possibili.
Forze sociali, sindacali, imprenditoriali ma anche forze politiche e partitiche (chi più ne ha, più ne metta) si confrontano su un argomento, anche in modo duro, per arrivare in maniera partecipata ad una soluzione democratica.
Evviva dunque l'esempio dato con il primo atto ufficiale dal presidente Prodi, tutto in un notte, lui e Bersani da soli ed ecco un decreto legge del quale nemmeno i loro stessi ministri sapevano niente!
Il mio convincimento è che in questo caso più che di una liberalizzazione si sia trattato di una vera "purga" simile a quella che Stalin era solito riservare ai propri nemici.
I notai, i farmacisti, i tassisti, i panettieri, gli avvocati e tutte le figure professionali colpite duramente non sono i nemici dello stato, caro signor Prodi.
Lei dice che le viene tanto da ridere.
Ma con quale cinismo si può ridere nel colpire così duramente intere categorie professionali, ma dove ha il cuore lei, signor Prodi.
La liberalizzazione del mercato è una cosa assolutamente condivisibile, ma questa non è liberalizzazione questa è vendetta spietata.
Iniziare dall'anello debole della catena significa solo essere "vigliacchi", chi se la prende con chi non può difendersi dimostra quanto vale.
L'energia, le telecomunicazioni, i trasporti quando li liberalizzerà? Non ha, caro signore, il coraggio di affrontare le lobby vere del nostro paese ed è per questo che se la prende con i farmacisti, i nemici di sempre, i nemici da distruggere e da annientare.
Dove sei "Peppe il ministro"? Dove sono le promesse preelettorali fatte all'intero corpo dei farmacisti della provincia di Viterbo? Quando giurasti la tua difesa strenua al "farmaco solo in farmacia" tutti ti credettero, tutti dettero fiducia al politico di riferimento di Viterbo ed ora casa dici? Non hai la statura sufficiente per difendere le tue posizioni?
Dove è Livia Turco?
Il ministro a mezzo servizio! Ma lo sai cara ministra che la farmacia, le medicine, la salute degli italiani non sono attività produttive, lo sai che la competenza dovrebbe essere la tua?
Ma cosa ci stai a fare su quella "sedia da ministra" se le decisioni che dovresti prendere tu le prende l'uomo delle Coop?
Questo non è un governo, questo è un circo. Un circo pieno di belve e di serpenti velenosi pronti a mordere a tradimento per inoculare veleno mortale. Ognuno per proprio conto, ognuno contro il proprio, personale, nemico.
Evviva la concertazione.
Dio ci salvi da Prodi, da Bersani.
Francesco Bigiotti
Consigliere Provinciale di Viterbo