Senza Filtro - “La pace deve essere il principale obiettivo che le persone si devono prefiggere di raggiungere, ed il modo in cui ottenerla deve essere il primo e vero problema da porsi”. Queste le parole con cui Peppe Sini, Responsabile del Centro per la Pace di Viterbo, ha aperto il suo intervento all’incontro che si è tenuto ieri, 10 marzo, presso la sala consiliare del comune di Acquapendente, in occasione “Giornata nazionale per un’informazione e comunicazione di pace”.
L’iniziativa, promossa dal Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, dalla Tavola della Pace, dalla federazione Nazionale Stampa Italiana, dal sindacato dei giornalisti della Rai (Usigrai) e da numerose altre organizzazioni della società civile, ha visto la partecipazione del sindaco e del vice sindaco di Acquapendente, dei consiglieri comunali, dei rappresentanti del centro anziani e di alcuni cittadini.
Peppe Sini ha parlato di informazione e comunicazione di pace ponendo l’attenzione sull’importanza della pace come “non violenza”, e quindi su tutti quei comportamenti che l’uomo deve attuare nei suoi rapporti interpersonali per osservare il rispetto e la tolleranza del prossimo. Interessante l’analisi che Sini ha effettuato su come le persone si “abituino”, in un certo senso, a non rabbrividire davanti alla guerra, alla violenza nel momento in cui ne sono sempre più a contatto tramite giornali, televisioni e altri mezzi di comunicazione.
L’informazione e la comunicazione di pace devono essere finalizzate a portare la non violenza tra la gente, a far comprendere che le guerre sono una minaccia per tutta l’umanità e non solo per quel popolo che ne è coinvolto in un determinato stato e momento storico.
Al termine dell’incontro, Peppe Sini ha ringraziato l’amministrazione aquesiana per essere stata una delle 130 città ad aver aderito all’iniziativa, perché è dai piccoli gruppi e dai piccoli gesti che bisogna partire per ottenere risultati più grandi.