Senza Filtro - Dopo cinque mesi di inutili trattative con l’Ance per convenire sull’aumento salariale per il 2° biennio 2006-2007 del contratto nazionale e sulla determinazione della misura massima, dell’aumento per la contrattazione integrativa provinciale, la categoria si trova nell’impossibilita’ di intravedere la chiusura positiva del confronto negoziale.
Le federazioni dei lavoratori delle costruzioni si trovano di fronte ad una posizione dettata dal prevalere delle opinioni più retrive dell’associazione dei costruttori, che persegue il tentativo di modificare le norme sulla mobilità dei lavoratori nel mercato nazionale, con l’unico intento di diminuire i costi e rendere ancora più difficile il controllo di un mercato del lavoro che è già fortemente ammalato di lavoro nero e di evasione contributiva e retributiva.
A tutto cio’ si aggiunge, ad opera delle stesse parti più retrive dell’associazione imprenditoriale, la richiesta di vanificare la normativa contrattuale e legislativa sulla responsabilità in solido tra appaltatore e subappaltatore per gli obblighi nei confronti dei lavoratori da questi ultimi dipendenti.
Una posizione che tende a deresponsabilizzare l’impresa appaltatrice e ad incentivare i processi di destrutturazione del ciclo lavorativo edile, così già fortemente provato da una polverizzazione e da un nanismo delle imprese, non motivato da specializzazione organizzativa e tecnologica, ma da fenomeni di concorrenza sleale basati sul non rispetto dei diritti e della sicurezza dei lavoratori.
Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Viterbo, con le federazioni nazionali, di fronte al perseguimento da parte dell’Ance di obiettivi così palesemente di retroguardia, che sono in contrasto con il positivo decennale andamento produttivo ed occupazionale del settore e con il percorso inaugurato con il contratto nazionale del 2002 e l’avviso comune, di contrasto al lavoro nero e agli infortuni sul lavoro, non possono non ritenere inagibile il tavolo contrattuale al fine di far mutare tale posizione.
Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Viterbo, a sostegno della mobilitazione nazionale, proclamano lo stato di agitazione della categoria, chiedendo a tutti i lavoratori edili della provincia di Viterbo, di sospendere per oggi 14 marzo tutte le attività di lavoro, contro l’arroganza degli imprenditori.
i segretari provinciali
Feneal Uil Francesco Palese
Filca Cisl Fabio Turco
Fillea Cgil Mauro Portone