Senza Filtro - “Sono stato informato che la testa della statua di S. Paolo, trafugata dopo essere stata staccata di netto dal tronco, anni fa, nel corso di un furto sacrilego avvenuto presso la Basilica di S. Maria Maggiore, a Tuscania, fa oggi bella mostra di se presso la sede della Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Archeologici, in via Cavalletti 2, a Roma. Ritengo sia il caso che l’opera d’arte, che per i tuscanesi rappresenta anche un prezioso oggetto di culto, torni alla sua collocazione originaria, o quanto meno venga esposta presso il Museo Nazionale di Tuscania, città che costituisce il suo ambiente naturale”.
A chiedere il rientro a Tuscania dell’opera d’arte, che al notevole valore commerciale e artistico coniuga il forte senso affettivo e religioso dei cittadini, è l’assessore agli affari istituzionali, Regino Brachetti.
“Credo sia giusto che la fruizione della scultura debba essere assicurata a tutti i cittadini ha aggiunto l’Assessore Brachetti per questo conto sulla sensibilità della Sovrintendenza, affinché Tuscania e i tuscanesi possano tornare presto in possesso di un pezzo importante del loro patrimonio artistico e religioso, del quale possono fare vanto in tutto il mondo”.