Senza Filtro - "La sfida tv Prodi-Berlusconi è stata come Juventus-Milan: uno scialbo 0-0. E non solo per le regole-capestro che l'hanno irregimentata, staccandola dalla realtà e dal cuore della gente, ma anche per l'inadeguatezza delle domande dei due giornalisti-intervistatori". E' l'opinione del senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai.
"Sorgi e Napoletano, infatti, -spiega Bonatesta- hanno evitato accuratamente di sollecitare Prodi e Berlusconi sui valori, dalla bioetica (aborto, fecondazione artificiale, cellule staminali embrionali, eutanasia) alla famiglia (Pacs, unioni di fatto, matrimoni gay, adozioni per gli omosessuali); dalla droga (legge Fini antispaccio) ai rapporti con la Chiesa (laicità, laicismo, anticlericalismo). L'impressione -sostiene l'esponente di An- è stata che l'orientamento politico-culturale dei due giornalisti abbia loro consigliato di non mettere in difficoltà Prodi, il quale guida una coalizione che sui temi eticamente sensibili è dilaniata. Ci voleva anche un giornalista di diverso orientamento politico-culturale, e un giornalista cattolico come Socci o magari di "Avvenire"".
Ad avviso del senatore, "non bisogna guardare all'America solo per le regole dei faccia a faccia televisivi, ma anche per i contenuti. Nei duelli Bush-Kerry, ad esempio, sono stati affrontati argomenti come i matrimoni gay, l'aborto, le cellule staminali embrionali.
E Bush, che in base a tutti i sondaggi era in netto svantaggio all'inizio della campagna elettorale, ha rimontato e stravinto le elezioni parlando proprio di valori etico-sociali e religiosi. I soli temi che, chiamando in causa la visione del mondo e della vita, la concezione dell'uomo e della società, -sottolinea Bonatesta- sono in grado di destare il fuoco sacro e di costringere a fare una scelta di campo: o di qua o di là. E dunque di mobilitare il proprio elettorato, dandogli dei motivi per andare a votare. Siamo ancora in tempo per capirlo, anche in Italia", conclude il senatore.