Senza Filtro - No agli Ogm nel Lazio. Lo ribadisce la legge regionale che vieta la coltivazione e l’allevamento a qualsiasi titolo di organismi geneticamente modificati (27 febbraio 2004, n.2, art. 79), punendo l’impiego di questi sementi con l’arresto da uno a due anni o con l’ammenda da 5000 a 50mila euro.
La Regione ricorda a tutti gli agricoltori del Lazio di applicare le norme vigenti in materia, stando attenti soprattutto alla provenienza del mais. Potrebbero, infatti, trovarsi in commercio varietà di mais geneticamente modificato Mon810, iscritte al catalogo comune europeo, per cui viene consigliato, all’atto dell’acquisto delle sementi, di verificare attentamente l’etichettatura.
Le partite di sementi transgeniche, infatti, devono essere munite di etichetta che indichi chiaramente che la varietà è geneticamente modificata. Inoltre, le sementi di mais e di soia possono accidentalmente essere contaminate da mais e soia Ogm, per questo si consiglia di conservare il cartellino ufficiale di certificazione obbligatorio per tutte le sementi, la fattura di acquisto e la dichiarazione della ditta cementiera circa l’assenza di Ogm, al fine di poter dimostrare la provenienza del materiale comprato e di tutelarsi da eventuali contestazioni per la violazione delle norme sopra indicate.