Senza Filtro - Il Comune di Acquapendente e l’associazione Orchidea si sono occupati della situazione problematica della famiglia Rovai con impegno ed in maniera continuativa.
In risposta ad un articolo comparso sulla stampa locale, sia l’amministrazione aquesiana che la dirigenza dell’associazione intendono fare chiarezza sulla vicenda posta all’attenzione della comunità.
La famiglia Rovai, composta dal padre Luigino, dalla madre Virginia Camilletti e dai figli Roberto e Mauro, ha sempre ricevuto le attenzioni e le cure necessarie dalle istituzioni cittadine per aiutare i due ragazzi disabili ad integrarsi nella società ed a migliorare la propria condizione psico-fisica.
Da quando i Rovai si sono trasferiti da Roma ad Acquapendente, i genitori sono stati convocati più volte dall’ufficio servizi sociali del Comune per valutare insieme le possibilità di intervento sia economico che assistenziale.
In un primo momento, nel 1998, solo il fratello più grande Roberto iniziò a frequentare il Centro diurno dell’associazione Orchidea, una onlus impegnata nel campo dell’assistenza sociale e socio-sanitaria, e che promuove il superamento di ogni forma di emarginazione sociale di persone di ambo i sessi e di tutte le età che, a causa delle loro difficoltà motorie e mentali, necessitano di interventi o cure particolari.
Due anni dopo, nel 2000, anche Mauro iniziò ad usufruire del servizio messo a disposizione dall’Orchidea, frequentando il centro diurno dove era impegnato nei laboratori di falegnameria e telaio, facendo anche attività equestre e di movimento fisico.
Inoltre, Mauro ha sempre potuto fare affidamento anche sul servizio del pulmino, a totale carico del Comune, per essere accompagnato all’Associazione e poi di nuovo a casa ogni giorno.
L’anno scorso la famiglia Rovai è stata colpita dal grave lutto per la perdita del figlio Roberto, ed il Comune e l’Orchidea si sono prodigati per dare un aiuto in un momento così difficile, vista anche una condizione economica non stabile per il continuo cambiamento di lavoro del padre Luigino e i successivi licenziamenti dalle varie ditte.
Notando una frequenza sempre minore del Centro diurno da parte di Mauro, i servizi sociali del comune hanno convocato la madre Virginia per accertarsi che non ci fossero ulteriori problemi economici, ai quali l’amministrazione aquesiana aveva comunque deciso di sopperire con il pagamento totale della retta deciso in seduta di giunta.
La signora Virginia però ha sempre asserito che il rifiuto di mandare il figlio Mauro all’Orchidea non dipendeva da problemi economici.
Inoltre, alla madre è stato anche proposto di gestire il bar del centro anziani di Acquapendente nelle ore mattutine, durante le quali Mauro poteva frequentare il centro diurno, e lei avere così il modo di svolgere un lavoro e sentirsi meno gravata dall’assistenza al figlio.
I continui rifiuti della famiglia, però, non hanno fatto desistere sia il Comune che l’associazione nel continuare ad aiutare una famiglia oggettivamente in difficoltà.
È stato dato ai Rovai un contributo economico una tantum, ed è stata inoltrata per Mauro l’assistenza domiciliare integrata, con la presenza di un operatore sociale non solo la mattina, come prevede il servizio base, ma anche il pomeriggio per accompagnare il ragazzo in piscina ed aiutarlo in attività quali la scrittura e l’utilizzo del computer.
Prima Roberto e poi Mauro hanno trovato nell’associazione Orchidea un ambiente accogliente, con personale qualificato per l’assistenza di persone disabili, trovando giovamento sia dal punto di vista fisico che psicologico dalla frequenza del Centro diurno della struttura.
Il Comune di Acquapendente, dal canto suo, si è messo sempre a totale disposizione della famiglia sia per un aiuto economico e sia per la ricerca di un lavoro per i genitori che potesse alleviare la situazione problematica.
Comune di Acquapendente