Col Filtro - Lasciamo stare il parcheggio a pagamento alle Pietrare. Lasciamo stare anche la chiusura di via Marconi e lasciamo stare il luna park nel quartiere di Santa Lucia così come il parcheggio a pagamento alle Fortezze ed i permessi negati agli studenti universitari. Lasciamo stare addirittura le fotocamere alle Pietrare ed i parcheggi a pagamento fuori delle mura cittadine. Lasciamo stare la grave storia degli appalti per i lavori cosiddetti pubblici per l'ampliamento di Villa Buon Respiro.
Lasciamo stare tutto. Tutto questo e tutto il resto, signor sindaco. Ma, una cosa, ce la deve dire: da che parte sta? Dalla parte della città e dei cittadini che lo hanno votato ed eletto per vedere risolti i loro problemi e quelli della città o dalla parte di chi da tempo si sforza per far perdere consensi ad Alleanza Nazionale, a livello locale e non solo, magari per poter domani sostituire propri candidati a quelli del partito di Gianfranco Fini? Il dubbio, me lo consenta (come direbbe Berlusconi) diventa sempre più atroce se è vero come è vero che il distacco tra la sua amministrazione ed i cittadini su quelli che sono i problemi reali diventa sempre più abissale.
Ora c'è la storia di Castel d'Asso e del Centro sociale che lei ha deciso di ospitarvi dopo averlo sfrattato dalla Valle di Faul. Con chi ne ha parlato, caro sindaco? Non certo con gli abitanti di Castel d'Asso se è vero che c'è in atto una vera e propria "rivoluzione". Con il consiglio comunale? Non mi risulta. Con la maggioranza? Non credo. Con l'opposizione? Penso di poterlo escludere.
Ed allora? Capisco bene che per lei, la parola "concertazione" non significa nulla ma, in determinati casi, occorre magari "violentarsi" e... concertare trattandosi di interessi della collettività e non di "casa nostra", lei ha banalizzato, forse per limiti suoi, un problema di politica sociale e culturale che andava affrontato in tutt'altra maniera. Non basta sottoscrivere gli appelli di Ricci e Galeotti per adempiere ai propri doveri.
Da un amministratore ci si attende qualcosa di più che non una "toppa" sulla propria coscienza: il trasferimento del Centro sociale dalla Valle di Faul in qualsiasi altra parte della città avrebbe potuto e dovuto essere l'occasione, il momento, lo strumento per affrontare il problema del dialogo con le diverse anime giovanili della politica e, se possibile, dell'incontro.
Interventi di facciata quelli che fa l'assessore al Comune di Viterbo, Mauro Rotelli. Dei destra-mostri delle Farine, caro Gabbianelli, cosa ne facciamo? Troppa fretta ha avuto, signor sindaco, nel trasferire a Castel d'Asso qualcosa che il tessuto umano e sociale della zona sembra rifiutare. Se ci saranno problemi e contrasti, la colpa non potrà che essere sua. Se non altro per aver deciso senza confrontarsi con la gente, con le istituzioni, con il consiglio comunale.
Più di un residente a Castel d'Asso, sollecitando il mio intervento, ha detto che il 9 e 10 maggio prossimo non voterà per Alleanza Nazionale. Era questo il suo obiettivo? Comunque ho avuto modo di spiegare loro che Alleanza Nazionale in questa storia del centro sociale non c'entra nulla ma che c'entra solo lei e in questo modo, spero, sono riuscito a recuperarci voti per "Fini premier" che altrimenti sarebbero potuti andare in... libera uscita.
E, giacché ci siamo: perché non dicono agli abitanti di Castel D'asso qual è la loro posizione i parlamentari di nuova nomina (non eletti) Fioroni, Sposetti e... quant'altri dato che per il loro ingresso in parlamento il voto dei viterbesi sarà del tutto ininfluente?
Il presidente di Insieme per il territorio con Bonatesta
Michele Bonatesta