Senza Filtro - La situazione delle società comunali è noto, con alcuni distinguo, è particolarmente delicata ed in alcuni casi richiede una attenta valutazione delle azioni correttive da apportare alla ordinaria amministrazione per salvaguardare sia le attività da esse svolte, in qualità di gestori di servizi pubblici e soprattutto gli attuali livelli occupazionali.
In riferimento alla risposta all’interrogazione posta dal consigliere Selvaggini nella seduta consiliare del 24/02/06, emergono sconcertanti e insostenibili prassi di gestione amministrativa di società quali la Francigera sembra stia perseguendo, non avendo attenzione al carattere “pubblico” dei propri servizi e al fatto che le stesse riguardino non un particolare amministratore o un presidente della società, bensì l’intera collettività viterbese.
In merito alla suddetta interrogazione si evince che in alcuni casi e per diverse assunzioni “...sia stato adottato il sistema della assunzione diretta per chiamata...” a conferma della gestione totalmente privatistica ed autonoma della Francigena.
La questione, se confermata dal presidente Pianura è grave e inaccettabile poiché se da una parte non garantisce la selezione dei candidati migliori per ricoprire tale ruolo ma, ancor di più, non risponde a nessun criterio di pubblicizzazione delle assunzioni di nuovo personale, per giunta a tempo determinato o indeterminato. Tutto ciò con il silenzio assenso delle maggiori organizzazioni sindacali, Ugl esclusa, e di alcuni partiti dell’opposizione tra cui spicca come sempre la Margherita, che una volta amministra e una volta fa opposizione.
Inoltre, si dice, ma è tutto da verificare, che l’attuale gestione presenti un considerevole passivo, come verificatosi nell’altra società comunale Cev, che dovrà entro breve essere ripianato in conto capitale dal socio unico ovvero il Comune di Viterbo (chiaramente con soldi dei cittadini viterbesi).
A nostro modo di vedere il presidente del consiglio e il direttore generale hanno il dovere immediato di fare chiarezza e una volta diradate le nebbie (dovute a varie lettere anonime inviate a vari soggetti) portare il dibattito in consiglio per trovare soluzioni a dei problemi che ormai sembrano non più rinviabili.
La sensazione, che speriamo non corrisponda al vero, è che l’intero gruppo Udc abbia tutto l’interesse a rimandare la discussione e decisioni in merito a dopo le elezioni di aprile (essendo i vertici della Francigena e Cev da essi nominati) per tutte basti ricordare le recenti dimissioni del signor Moretti del Cev poste nelle mani del capogruppo Udc e da questi puntualmente rifiutate, senza averne autorità e mandato dei partiti di maggioranza, e soprattutto senza aver chiarito come verrà ripianata la perdita di oltre un milione di euro e tutti i problemi emersi nelle scorse settimane.
Sia chiaro che Alleanza nazionale non solo non condivide tale indirizzi gestionali, ma se non avrà una soddisfacente risposta a tale problematiche a livello politico andrà sino in fondo coinvolgendo se del caso la magistratura contabile e la guardia di finanza per far emergere la reale situazione.
Andrea Rocchi
Coordinatore comunale An
Viterbo