Montalto - Giuseppe Parroncini (Ds)
"Distretti rurali, passaggio cruciale per l'agricoltura"
Montalto 24 marzo 2006, ore 2,30
Senza Filtro -“L’agricoltura, dopo la riforma della politica agricola comunitaria, è ad una fase cruciale. I dati nazionali evidenziano, nel 2005, una riduzione dell’occupazione pari all’8 per cento e una perdita di 2 punti del pil. Una tendenza da ribaltare con politiche capaci di disegnare un sistema competitivo per un comparto che è volano per lo sviluppo economico e sociale del Paese e della Tuscia e con strumenti che favoriscano l’innovazione.
Nel Lazio, il lavoro per lo sviluppo programmato dell’agricoltura è iniziato con il centrosinistra al governo della Regione”.
Lo ha detto Giuseppe Parroncini, capogruppo dei Ds alla Pisana, intervenendo, ieri pomeriggio, a Montalto di Castro, all’affollato convegno sul tema dei distretti rurali organizzato dai Ds e dall’Ulivo, con Salvatore Carai, sindaco della cittadina, Alessandro Ansidoni, vicesindaco, Angelo Brizi, assessore comunale all’Agricoltura, Plinio Bravetti, presidente di Consmaremma, Francesco Baldarelli, responsabile nazionale dell’area tematica Agricoltura dei Ds, con Sandro Vallesi, ed Ermisio Mazzocchi, responsabile dell’area Agricoltura dei Ds del Lazio.
“La recente legge regionale sui distretti rurali ed agroalimentari di qualità rappresenta una opportunità per sostenere l’agricoltura nell’attuale fase di trasformazione e di passaggio ad un modello che promuova la multifunzionalità e valorizzi le tipicità e le identità culturali dei territori -ha sottolineato Parroncini-. Il dibattito che si è aperto nella Tuscia tra il mondo agricolo e le istituzioni sulla individuazione dei distretti deve essere approfondito e tenere conto della specificità e delle potenzialità delle diverse realtà produttive”.
Tra le principali sfide, secondo il capogruppo dei Ds, ci sono i progetti di filiera, “per attivare il collegamento e l’integrazione tra produzione, trasformazione e commercializzazione.
In Maremma, si può sperimentare subito quello per il grano duro, considerato che su questa coltura, oggi a rischio ma con un peso rilevante nell’economia della zona, l’agricoltura basa da secoli la propria vocazione produttiva”.
L’attenzione della Regione verso il comparto si concretizza altresì “attraverso il confronto avviato sul nuovo Piano di sviluppo rurale, che sarà orientato ad esaltare proprio il legame tra prodotto e territorio”, ma anche con il sostegno serio all’innovazione.
“Il bilancio 2006 prevede -ha spiegato Parroncini- uno stanziamento di 20 milioni di euro l’anno per tre anni finalizzato alla ricerca nelle Università laziali. Si tratta di un incentivo del quale potrà beneficiare anche la Facoltà di Agraria dell’Ateneo di Viterbo, le cui competenze sono preziose per far camminare il processo di qualificazione dell’agricoltura, e che dunque aiuta quel rapporto tra ricerca, Università ed imprese che riteniamo decisivo per lo sviluppo dell’economia”.
“C’è adesso bisogno -ha concluso il diessino- di un governo nazionale amico dell’agricoltura. Con Prodi presidente”.