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Elezioni politiche - Giuseppe Parroncini (Ds)
"Sconcertante la polemica
del centrodestra con gli imprenditore"
Viterbo 25 marzo 2006, ore 1,30
Senza Filtro -“Sono sconcertanti, ma non stupiscono, i toni a dir poco sprezzanti delle dichiarazioni del centrodestra a proposito sia delle valutazioni critiche espresse da alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale sullo stato dell’economia della Tuscia e sull’azione del governo nazionale negli ultimi cinque anni, sia delle proposte rivolte ai candidati al Parlamento. L’attacco mosso è l’ennesima conferma che la Casa delle Libertà rifiuta il confronto sui problemi veri dei territori e sui programmi, preferisce associazioni ed imprenditori allineati. Del resto, che cosa ci si può aspettare da una coalizione che ha cancellato la parola concertazione?”. E’ quanto afferma Giuseppe Parroncini, capogruppo dei Ds alla Pisana.
“Le imprese, non solo dell’industria, ma anche quelle piccole e medie dell’artigianato, del commercio, del turismo e dell’agricoltura, chiedono coesione sociale, una politica economica di lungo respiro, con un orientamento chiaro e capace di selezionare le priorità. Su questo terreno il futuro governo è chiamato a lavorare. Con quale metodo? Per il centrosinistra, le scelte devono essere frutto di concertazione, come ha affermato con nettezza Romano Prodi. Concertazione che alla Regione Lazio è oggi -sottolinea Parroncini- parte integrante dell’azione di governo. Se ne è avuta la prova, per fare un esempio, in occasione della elaborazione del Dpefr 2006-2008, documento per il quale si può davvero parlare di programmazione partecipata”.
“Ci siamo messi in ascolto e abbiamo scelto di individuare, con tutti gli attori del territorio, le priorità sulle quali concentrare le risorse, per dare risposte efficaci e immediate in una situazione di grande difficoltà del sistema economico locale. Sicuramente gli strumenti di concertazione vanno migliorati. Ma è su questa strada che intendiamo procedere a tutti i livelli. Perché -conclude il capogruppo Ds- puntiamo su uno sviluppo condiviso”.
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