Senza Filtro - Con fermezza e decisione condanniamo i toni duri e fuori luogo che parlamentari uscenti (per non dire in scadenza, o meglio ancora, scadenti) di Alleanza Nazionale rivolgono al mondo imprenditoriale viterbese.
Le uscite di questi giorni sono decisamente fuori luogo e che non fanno altro che denotare due evidenti realtà.
La prima, lo stato di nervosismo e confusione più che palese in cui versano i rappresentanti della destra viterbese, condannati dalla legge elettorale che loro stessi hanno votato a perdere gli scranni di parlamentare, sempre più isolati dalla società civile e dal contesto politico a Viterbo, così come hanno dimostrato di essere parlamentari di complemento per tutti i cinque anni di governo Berlusconi.
E nello stato in cui si trovano, non hanno meglio da fare che agitare contro tutti la rabbia e la delusione per questa tornate elettorale che li vede messi all’angolo.
Solidarietà sincera quindi agli imprenditori colpiti dagli strali del duo Meroi-Bonatesta, paragonati e in fondo non ci sarebbe da rammaricarsene poi tanto- a Diego Della Valle. La risposta che questi attacchi scriteriati meritano è la stessa che Della Valle ha rivolto al premier Berlusconi: che la famiglia gli stia vicino, hanno bisogno di riposo e tranquillità. E se per Berlusconi siamo certi che ci penseranno gli italiani, per i rappresentanti della Tuscia in parlamento ci hanno già pensato i propri partiti.
La seconda riflessione è che questo modo di agire e di fare non è altro che la prosecuzione e la logica conseguenza del loro modo di intendere il ruolo di rappresentanti della nostra provincia nelle sedi istituzionali nazionali: scarsa concertazione, idea dell’altro come fosse un nemico da combattere, orecchie poco disposte ad ascoltare le reali e concrete esigenze del territorio.
Per quanto ci concerne, abbiamo idee e cultura profondamente diverse. Dimostreremo una volta al governo, che un paese non si governa facendo la lista dei buoni e dei cattivi, degli amici e dei nemici, ma coniugando gli interessi di tutti, ascoltando le proposte e le idee di tutte le realtà associative che compongono il tessuto sociale.
Allo stesso modo, le esigenze ed i bisogni di una provincia come la nostra si rappresentano in Parlamento facendo sentire la voce del territorio, agendo con incisività politica nei passaggi fondamentali e soprattutto concertando con le forze sociali gli interventi e le proposte, anche perché se una proposta nasce ed è accompagnata dal maggior numero di forze possibili, oltre ad essere più corretta e concreta, ha senza dubbio maggiore forza.
Lasciamo quindi il duo Meroi Bonatesta al loro destino, con la certezza che in questi giorni non mancheranno di regalarci altre perle sulla falsariga di quelle finora pervenute.
Con altrettanta sicurezza, ci presentiamo ai viterbesi e alle forze sociali del territorio con la responsabilità di chi sa e vuole essere forza di governo, non dubitando che questa campagna elettorale dimostra ancora una volta la grande differenza che c’è fra una classe politica che non ha dato nulla a Viterbo e ai suoi abitanti pur in un contesto di monocolore, dall’amministrazione del comune capoluogo fino al governo nazionale- e chi si candida a governare con tranquillità, capacità di programmazione e disponibilità ad ascoltare tutte le voci, anche quelle culturalmente più lontane, nell’interesse di tutti.
Giovani della Margherita