Senza Filtro - Nella replica alla notizia che la Commissione all’urbanistica del Comune di Viterbo ha bocciato il progetto all’ampliamento del Centro di Riabilitazione della Villa Buon Respiro, operante nel campo dell’handicap sin dal 1969, abbiamo letto sul Messaggero del 17 che l’Istituto “era praticamente fatiscente e che 230 ragazzi vi vivevano in condizioni quasi indegne”.
Da parte nostra, essendo familiari di ospiti, o tutori, o semplicemente operatori a vari livelli nella struttura, riteniamo che di “indegno” c’è soltanto questa affermazione resa dal signor Bruno Mereu, direttore operativo della Villa, offensiva e denigratoria per tutti coloro che, lungo l’arco di vari decenni, hanno visto diventare maggiorenni i ragazzi che hanno guidato nella loro crescita ed aiutato nelle loro difficoltà.
La “fatiscente” Villa Buon Respiro affonda le sue radici nei secoli; ma, per ospitare i ragazzi psichiatrici sin dalla tenera età, e, via via, adattare alle loro esigenze le proprie strutture durante gli anni della loro crescita, ha svolto una serie di lavori richiesti ed avallati dalle autorità sanitarie locali e regionali, indispensabili per ottenere le convenzioni tuttora in essere, ora gestite dalla società Tosinvest dei fratelli Angelucci, rappresentata in Viterbo dall’artefice delle espressioni suddette che meritano la più sentita condanna.
Per i ragazzi, unico in Italia, fu creato un Centro ippoterapico di riabilitazione equestre per l’integrazione dei disabili con giovani normodotati, protagonista, questo, di numerose manifestazioni nazionali con l’esecuzione dell’ormai famoso “Carosello”, in stretta collaborazione con l’Università di Firenze ed altri centri neuropsichiatrici.
Inoltre furono attivati i laboratori di fabbreria, falegnameria, pittura, ecc. dove i ragazzi si esercitano in vari lavori, le case famiglia, dove questi stessi si preparano a vivere autonomamente in vista della loro deistituzionalizzazione, i rapporti con le Scuole elementari e medie, ricordando che Villa Buon Respiro fu il primo Centro, sotto la guida di Franco Di Marco, che inserì i disabili nelle scuole pubbliche ottenendo entusiastici riconoscimenti.
Tutte queste attività, con l’avvento della nuova proprietà, furono dapprima osteggiate, ma, in seguito, sono state riproposte tutte dovendole considerare validi strumenti per l’assistenza e la riabilitazione
I familiari, peraltro, vigilando sulle attività assistenziali e riabilitative dell’Istituto, mai hanno denunciato la fatiscenza e le indegne condizioni di vita dei loro figlioli, ciò che, invece, il signor Mereu ha fatto, pur continuando ad operare sulla scia dei suoi predecessori. Infine deve rammentarsi la certificazione di qualità ISO 9000, conquistata dal Centro, titolo difficile ad ottenersi specie in presenza delle complesse realtà cliniche di Villa Buon Respiro, incomprensibili per chi non le conosce e non ne ha esperienza.
Non ci esprimiamo sul rifiuto opposto dal Comune all’ampliamento di Villa Buon Respiro lasciando alle autorità a ciò preposte le valutazioni più opportune, ma decisamente chiediamo rispetto ed attenzione per tutto ciò che è stato fatto nel passato, sia dall’amministrazione Colesanti - Veronese, sia da tutti gli altri collaboratori, amministrativi, sanitari, operatori, titolari di concrete esperienze “più che degne”, in merito alle quali il direttore operativo nulla innova e che, ci auguriamo, lo induca ad una maggiore umiltà.
Un gruppo familiari e operatori