Senza Filtro - “L’interregionalità dello sviluppo è un modello da sperimentare. Una sinergia tra il Lazio e la Toscana che faccia leva sulle eccellenze, integrandole, può dare impulso alla competitività dei territori di entrambe le regioni”. Lo ha affermato Giuseppe Parroncini, capogruppo dei Ds alla Pisana, intervenendo ieri sera, ad Acquapendente, ad un incontro con Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, presenti anche il sindaco della cittadina, Tolmino Piazzai, e il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli.
“Sono molte le cose che uniscono l’alto Lazio e la bassa Toscana. C’è, innanzitutto, un legame antico da rinsaldare, rappresentato dalla Via Francigena, come documenta la grande mostra ‘Siena e Roma’, in corso a Siena, dove sono esposte opere preziose conservate nella Tuscia. Uno straordinario percorso culturale. Ed entrambi i territori vantano la qualità del paesaggio e delle produzioni tipiche. Si può lavorare -ha osservato Parroncini- per un progetto che valorizzi il sistema delle aree protette: il Monte Rufeno, il Monte Amiata e la Valle del Paglia sono zone di raro pregio ambientale. Così come nell’ottica di una rete di territori, che naturalmente non può non includere l’Umbria, le competenze e le esperienze importanti già realizzate possono essere certamente utili per dare slancio alla promozione dei prodotti dell’agroalimentare, che rappresentano una risorsa per l’economia. Si pensi ai legumi e alle patate dell’alta Tuscia”.
Secondo il capogruppo Ds, la programmazione interregionale deve essere a 360 gradi: “E’ una necessità in tema di potenziamento delle infrastrutture. Ma sono auspicabili anche sinergie efficaci tra gli Atenei, nell’ottica dello sviluppo della ricerca e degli scambi culturali, come tra i sistemi ospedalieri”.
“E’ una sfida che il Lazio è pronto a giocare, anche perché l’interregionalità aiuta il riequilibrio del territorio laziale. Obiettivo, questo, che è tra i principali del governo regionale di centrosinistra, come evidenziano le scelte compiute in sede di bilancio 2006. Abbiamo varato un piano di investimenti che finalmente -ha concluso Parroncini- rimette in movimento la Tuscia”.