Senza Filtro - Per maggior chiarimento rispondiamo al signor Tozzi.
Con rottura di carico non intendiamo dire che i pendolari una volta giunti a Cesano da Viterbo e comuni limitrofi debbano scendere dal treno e prenderne un altro che fa tutte le fermate ma si intende dire che una volta giunti a Cesano non si debba fare più nessuna fermata dentro Roma se non nei posti "strategici" che potrebbero essere gli ospedali (San Filippo e Gemelli) e le principali stazioni (Valle Aurelia, S.Pietro e Trastevere) dove c'è la maggior concentrazione di pendolari.
Chi invece ha la necessità di scendere in stazioni che non servono alla maggior parte dell'utenza extraurbana potrebbe scendere a Cesano dove in coincidenza con il treno che è appena giunto da Viterbo si fa partire una corsetta che faccia tutte le fermate. Il signor Tozzi si definisce pendolare di lungo corso... personalmente sono un suo collega essendo ben 25 anni che utilizzo il treno e purtroppo mi rendo conto che da 25 anni ad oggi nulla è cambiato e se qualcosa è cambiato è in peggio.
Il problema della FR 3, e questo è sotto gli occhi di tutti, è infrastrutturale. Infatti non si può concepire una ferrovia come una metropolitana intasandola di convogli ma si dovrebbe modificare la linea in modo tale da renderla più veloce e ciò non è stato fatto, visti i continui ritardi e disservizi, se non nel tratto urbano dove è stato raddoppiato il binario, pur senza scambi, e aumentate le stazioni. Certi di aver chiarito quanto precedentemente scritto, porgiamo cordiali saluti.
Coordinamento pendolari Manziana-Canale M, Oriolo Romano, Capranica, Sutri