Senza Filtro - San Pellegrino, quartiere che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città, da tempo ormai versa nel più totale abbandono.
Le istituzioni nella loro globalità sembrano chiudere gli occhi di fronte a situazioni che non hanno eguali in tutto il resto d’Italia.
Ma procediamo con ordine, da alcuni mesi gli abitanti del quartiere San Pellegrino si lamentano per la maleducazione di centinaia di giovani che, incuranti del prossimo e del patrimonio pubblico, invadono via San Pellegrino e bivaccano fino a notte fonda; trasformando vicoli bellissimi in veri e maleodoranti orinatoi, gettando bottiglie e vetri rotti per strada, facendo scritte sui muri, provocando liti e risse.
Il comitato spontaneo dei residenti ha tentato in tutti i modi di porre il problema all’attenzione delle istituzioni, senza però ottenere nulla di concreto.
Il consigliere comunale Andrea Scaramuccia, sensibilizzato a riguardo ha sollevato già in passato la questione in consiglio comunale ed è andato a parlare con il questore Surace per tentare di risolvere il problema.
Come spesso accade però, per una strana logica “democratica”, l’interesse di pochi a prevalso sui diritti di molti e quindi alle tante belle parole non si sono mai succeduti fatti concreti.
Non volendo minimamente abbandonare i propri concittadini, lunedì passato, Scaramuccia ha incontrato il nuovo questore Raffaele Micillo, per valutare quali iniziative concrete si possano mettere in atto per restituire il “gioiello” San Pellegrino ai viterbesi ed ai turisti.
“L’incontro con il questore afferma Scaramuccia si è svolto in un clima di assoluta serenità e di collaborazione, tentando di analizzare il problema sotto le molte sfaccettature che propone.
Sicuramente la questione S. Pellegrino, non può e non deve essere vista unicamente sotto il profilo di ordine pubblico, anche se anch’esso è parte del problema, ma deve essere inquadrata in un ambito più generale di valorizzazione del territorio e di integrazione dei ragazzi universitari.
Comunque, una cosa è certa continua Scaramuccia che il quartiere non può essere abbandonato a se stesso e, quanto prima, tutte le istituzioni locali dovranno affrontare questo problema per risolverlo in modo radicale.
La mia battaglia verrà incentrata su alcuni temi fondanti, primo fra tutti il fatto che gente ubriaca, senza educazione e senza rispetto possa devastare un quartiere che per Viterbo può voler dire una ricchezza enorme. Chi vuole devastare tutto ciò che incontra può tranquillamente andare in casa propria senza ledere i diritti di tutti.
Secondo punto fondamentale dell’azione politica è eliminare dalla nostra città le zone franche, luoghi nei quali tutto è permesso tranne che applicare la legge.
Proprio in quest’ottica ho chiesto al questore se fosse possibile far stazionare un furgoncino della mobile (così come avviene in tutti i centri storici d’Italia) nelle ore serali e notturne che vigili sul quartiere.
In aggiunta a tale proposta ritengo non più differibile l’installazione di telecamere che possano sorvegliare i monumenti del centro storico in modo da monitorarli costantemente al fine di prevenire anche gravi danneggiamenti.
Un’ultima considerazione in merito all’ordine pubblico: New York con Giuliani e la tolleranza zero è divenuta una metropoli tra le più sicure al mondo, se si riuscisse a fare altrettanto in Italia sarebbe un grande passo avanti, anche per far questo bisognerebbe che si sapessero individuare esattamente chi sono i cattivi e chi i buoni e non confonderli per ragioni politiche, come successo a Genova o Milano, episodi che hanno fatto passare le forze dell’ordine come i criminali e i delinquenti come vittime.
Ahi povera Italia e… povera Viterbo”.
Movimento per l’autonomia