Senza Filtro - La linea ferroviaria FR3, meglio nota come linea ferroviaria Viterbo-Bracciano-Roma Ostiense, è sempre stata uno dei tentativi di collegare Viterbo con Roma.
Prima dell’inaugurazione dell’anno giubilare del 2000 non veniva di certo utilizzata come via di collegamento principe con Roma perché i treni che la percorrevano utilizzavano la locomozione diesel e la linea era ad un solo binario fino alla stazione di Roma ostiense.
Con la sua elettrificazione è di certo aumentato il numero dei treni che collegano Viterbo con Roma, è stato fatto il raddoppio del binario da Roma ostiense fino a Cesano e di conseguenza il numero delle stazioni, e quindi è aumentata enormemente anche l’utenza dei passeggeri.
Però nonostante tutti questi sforzi permangono gravi problemi infrastrutturali e alla fine anche un progetto ferroviario completamente sbagliato per vari motivi.
Il primo è stato quello del notevole aumento dei passeggeri che hanno fatto sottostimare le previsioni di Trenitalia, la quale si è trovata in grande difficoltà nel gestire questa grossa utenza che man mano si andava formando.
E questo è stato un primo errore di valutazione perché specialmente nel tratto Cesano-Roma Ostiense era evidentemente chiaro che l’aumento del numero delle stazioni avrebbe comportato un aumento dell’utenza.
Il secondo errore è stato quello di concepire una linea ferrovaria come metropolitana di superficie.
I treni (o come dice Trenitalia il tipo di “materiale”) che si utilizzano per svolgere questo servizio metropolitano sono completamente inadatti per vari motivi.
Il motivo principale è che non consentono un adeguato e regolare afflusso e deflusso di persone che salgono e scendono dal treno perché sono dotati di poche porte nelle quali si concentrano i passeggeri.
Alcune volte queste porte non funzionano e si può immaginare quale afflusso di passeggeri si verfica sulle rimanenti.
Inoltre sono treni a due piani che ostacolano al loro interno un'adeguata distribuzione dei passeggerì che si aggrava notevolmente quando c’è molta gente che rimane in piedi la quale si posiziona principalmente sulle pedane antistanti le porte.
In questo stato di cose pochi sono i miglioramenti che si possono apportare.
Il miglioramento più ovvio e logico sarebbe il raddoppio del binario fino a Viterbo ma qui parliamo di un progetto per ora lontanissimo.
Molto chiara è la sintesi riportata dal Coordinamento pendolari Manziana-Canale M., Oriolo Romano e Capranica-Sutri in risposta alle osservazioni del Sig. Luigi Tozzi ( vedi Tusciaweb del 28-03-2006 “Lettere il Comitato replica a Tozzi. Linea Viterbo-Roma il problema è infrastrutturale).
Quindi in questo stato di cose è inutile e completamente fuori tema tirare fuori la possibilità di inserire nuovi treni rispetto a quelli esistenti, nuovi diretti o qualsivoglia altra tipologia di “materiale”.
La linea Viterbo-Bracciano-Roma ostiense è al limite della propria criticità come numero dei treni che la percorrono e l’inserimento di nuove corse non farebbe altro che peggiorare la situazione in termini di rispetto dell’orario.
I problemi esistenti sono principalmente quello del rispetto dell’orario, della manutenzione dei treni e della linea ferroviaria stessa che minaccia anche la mia personale tranquillità in termini di sicurezza.
Auguro buon viaggio a chi, come me, è uno dei tanti pendolari della FR3.
Settimio Ovidi