Senza filtro - Sabato 28 ottobre alle ore 21,30, in prima assoluta per l’Italia, al Teatro dei Calanchi di Lubriano “Herzog visto da vicino” ideazione di Uli Bergfelder. L’evento è promosso dall’Ambasciata della Repubblica Federale Tedesca e rientra nell’ambito del festival “LiteraturFest, 100 eventi per amare la letteratura tedesca in Italia.
Dopo 40 anni dal suo primo cortometraggio, Werner Herzog è ormai considerato uno dei personaggi chiave del cinema d'autore europeo degli anni '60-'70 e, come spesso capita ai "maestri" consacrati, la sua opera è oggi conosciuta più nelle università e nelle scuole di cinema che presso il pubblico più giovane.
Come molti altri protagonisti del cinema tedesco, ad eccezione forse di Wenders, la sua fama presso il pubblico e la critica ha avuto un andamento parabolico: dapprima una serie di film assolutamente originali ne hanno rivelato il talento visionario e ne hanno fatto il capofila dei registi tedeschi della sua generazione. Poi verso la fine degli anni settanta, il discreto riscontro al box office di film di un certo impegno produttivo, come Aguirre furore di dio, Nosferatu e Fitzcarraldo, hanno segnato l'apice della sua fama presso il pubblico.
I suoi personaggi rappresentano un modello di uomo vicino all’Ulisse dantesco, un essere che si ribella al proprio destino di creatura limitata e parziale per abbattere le pareti dei propri confini, per intraprendere imprese titaniche, che inesorabilmente la sua condizione limitata gli impedisce di portare a termine.
Gli ultimi vent'anni, sono segnati da un successo decrescente dovuto al suo dedicarsi prevalentemente al documentario (3 film di "finzione" negli ultimi 15 anni) ed alla morte del suo attore-feticcio, Klaus Kinsi nel 1991. Negli Stati Uniti, invece, è in atto una vera e propria riscoperta di Herzog, alimentata sopratutto dalla meritevole pubblicazione, da parte dell'Anchor Bay Entertrainment, del suo catalogo (Werner Herzog Collection) in VHS e DVD.
Lo scenografo Uli Bergfelder, che è stato al fianco di Herzog in tutti i suoi film, ed anche nelle sue produzioni operistiche e teatrali, propone, al Teatro dei Calanchi, un incontro in cui racconterà dell’uomo, del suo metodo di lavoro, aneddoti e indiscrezioni, del suo rapporto con Klaus Kinski e con le donne, di come pur girando fiction, in realtà non ha fatto altro che girare documentari; di come Herzog sia convinto che per mostrare il pericolo, si deve realmente girare scene pericolose.
Questo ed altro Bergfelder racconterà, con visione di documentari inediti, tra cui uno in cui Herzog cucina e mangia la propria scarpa.
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