Viterbo - Ali di Luce - Corsa contro il tempo per ricostruirla - In arrivo due gru
Ha oscillato quattro volte, poi il crollo
di Giuseppe Ferlicca
24 agosto 2007 - ore 3,50
- La tradizione di Santa Rosa non sarà spazzata via. Ali di Luce il tre settembre non mancherà al suo appuntamento con i viterbesi.
La tromba d’aria che ha fatto crollare la Macchina, ha fatto mettere in moto un’altra macchina, alimentata con il cuore, la volontà e la determinazione di chi ci mette l’anima perché quella sera tutto sia perfetto. Così sarà anche quest’anno.
Costruttore, ideatore, tecnici, facchini, sindaco, lo hanno ribadito in conferenza stampa. Ali di Luce ci sarà. In piena sicurezza.
“Forze dell’ordine, vigili del fuoco, municipale e gli operai di Cesarini ricorda il sindaco Gabbianelli accertato che nessuna persona era rimasta coinvolta, hanno lavorato per rimettere in sicurezza il cantiere.
Adesso inizia la parte più difficile, controllare pezzo per pezzo, saldatura su saldatura, che tutto sia in ordine. La struttura mi dicono che è integra, chi verrà a Viterbo il tre settembre può stare tranquillo”.
Prima di accasciarsi sul campanile di San Sisto, Ali di Luce ha oscillato per quattro volte, questo nonostante l’impalcatura fosse ancorata con dieci corde d’acciaio, così come la Macchina. Intanto è già stato ordinato un nuovo ponteggio, mentre non sono stati registrati danni nemmeno alle mura e al campanile, solo qualche tegola rotta. La parte bassa di Ali di Luce, invece qualche danno lo ha riportato.
“La base dovrà essere rivista spiega l’ingegner Ivan Grazini ma questo non rappresenta un problema. La Macchina ha retto, all’apparenza non sembrano esserci grossi problemi, non si è piegata.
Controlleremo ogni singola saldatura. La sola parte difficile da riparare, in caso di rottura, sono i pistoncini che azionano il meccanismo d’apertura. Comunque sono fiducioso”.
Anche lo smontaggio del ponte sarà complicato. “Prima la struttura va rinforzata prosegue - poi in contemporanea, va smontato traliccio e Macchina. Per questo arriveranno due gru, una da sessanta metri per tenere la Macchina in tiro e l’altra le fasi di smontaggio.
Per quello che vedo, mi sembra tutto sostanzialmente a posto”.
Ancora presto per un sospiro di sollievo, ma i Facchini sono pronti a fare la loro parte.
“Appena arrivati a San Sisto ricorda il presidente Capoccioni in molti hanno detto, la portiamo lo stesso. Noi giorno e notte, diamo tutta la nostra disponibilità”.
Intanto le cene in piazza San Lorenzo proseguono, anche per dare un senso di tranquilla normalità. Per il gran finale di questo venerdì, la filarmonica di Vejano e menù a base di carne arrosto. “Non ci saranno i primi piatti ricorda il capo facchino Rossi preparati dalle signore del comitato Pianoscarano, perché in questi giorni hanno lavorato dalle cinque del mattino per noi e di questo le ringraziamo tanto”.
Il capo facchino ha saputo del crollo mentre era a Frosinone. “Non vado fuori mai dice proprio oggi non ero a Viterbo, per essere di conforto.
All’inizio ho pensato a uno scherzo, poi mi hanno mandato la foto via cellulare e ho capito purtroppo che era una cosa seria”.
Ma i momenti difficili si superano, e c’è anche spazio per una battuta.
“Ero in auto e mi sono dovuto fermare, sennò tra la velocità, il telefonino, mi toglievano non solo la patente, ma anche quella per la Macchina di Santa Rosa”.
E Raffaele Ascenzi, spalletta sinistra, replica. “Che c’importa, tanto la Macchina si è piegata sulla parte destra…”.
Per consentire di lavorare in sicurezza, la polizia municipale ha predisposto restrizioni alla viabilità in zona Porta Romana.
Via Capocci, da Via Massaro (zona Paolo Savi) a Via Romiti è interdetta alla circolazione delle auto, i vigili urbani presidieranno l’area giorno e notte.
|