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Viterbo - Santa Rosa - Lettera aperta dal Senegal per Mauro Galeotti e Claudio Santella
I fondi raccolti a chi ha subito danni dalla tromba d'aria
30 agosto 2007 - ore 1,40
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta dal Senegal di Giuseppe Berardino a Mauro Galeotti e Claudio Santella - Carissimi,
sono Giuseppe, per lavoro mi trovo in Senegal, da qui, grazie a Tusciaweb, ho seguito ogni fase dell’emergenza che ha colpito la Tuscia ed era evidente fin dall’inizio che i danni non sono stati solo quelli della macchina di S. Rosa ma anche quelli dei singoli, semplici cittadini che si sono visti distruggere dalla furia del vento, le loro auto, le loro abitazioni e le loro attività…
In un primo momento ho accolto con grande gioia e condivisione la proposta dell’amico Claudio e dello storico Mauro Galeotti di aiutare Viterbo ad affrontare le spese necessarie per il recupero della Macchina di S. Rosa ma poi vedendo tutti i danni che i singoli hanno subito mi chiedo perché non deviare gli eventuali fondi raccolti verso gli interventi che dovranno essere fatti in aiuto della popolazione che documenterà e proverà i danni a loro procurati dalla tromba d’aria?
S. Rosa è grande ma è una bambina e, cito Claudio e Mauro, “ha sempre anteposto la città a se stessa”, utilizzarla per apparire mi sembra quantomeno sbagliato… la macchina è stata risistemata, presto sarà rimessa in piedi, l’emergenza è rientrata, ora occupiamoci del “resto”, anche se, a mio avviso, non dovrebbero essere queste le priorità.
Il mio è un parere personale, espresso da lontano, da dove probabilmente non ho un quadro chiaro e completo della situazione, credo comunque che Qualcuno da lassù abbia “storto il naso” vedendo anteporre se stessa alla popolazione viterbese.
Giuseppe Berardino
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