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Riceviamo e pubblichiamo -
I comunicati degli “Enel pro coke” tesi a rassicurare la popolazione sono offensivi dell'intelligenza di quanti da anni si stanno battendo contro lo scempio del proprio territorio e delle tante professionalità, locali e non, che più volte e in più occasioni, con dati scientifici, hanno dimostrato la nocività e l'antieconomicità per la collettività del progetto carbone.
Coloro che in questo momento a Tarquinia sono impegnati nello sciopero della fame, rappresentano le migliaia di persone che in questi giorni, sempre più numerosi, dal nord al sud dell'Italia, stanno aderendo e sostenendo la lotta contro il carbone.
Ribadiamo ancora una volta che non esiste carbone pulito, e che, peraltro, la tecnologia così impropriamente definita, ovvero quella della gassificazione del carbone (ICCG) non è quella utilizzata nell'impianto di Torre Valdaliga Nord, come dichiarato anche dalla stessa Enel.
Ricordiamo, inoltre, che la centrale emetterà 8.400.000 mc di fumi l'ora per un totale, ogni anno, di oltre 10.000.000 tonnellate di CO2, 4000 t. di ossidi di zolfo, ca 6000 t. di ossidi d'azoto, ca 800 t. di polveri al camino, più una quantità incalcolata di polveri derivanti dalle emissioni delle navi carboniere e dalle attività di cantiere, di particolato secondario, di elementi notoriamente cancerogeni quali metalli pesanti (mercurio, cadmio, nichel, arsenico ecc) e radionuclidi.
Tutto ciò si andrà ad inserire in un quadro sanitario che, come ribadiscono innumerevoli studi epidemiologici, è gravemente compromesso e che anzi, come la stessa valutazione d'impatto ambientale sottolinea, vedrà in futuro manifestarsi i devastanti effetti della cinquantennale presenza energetica.
Ostinarsi a parlare di riduzione delle emissioni significa riconoscere l'attentato alla salute pubblica perpetrato fino ad oggi e, parallelamente, rispetto alle cifre specifiche del futuro impianto, voler perseverare in tale condotta.
Infine, come tutti sanno, il carbone è il combustibile fossile che produce maggiore quantità di anidride carbonica, il gas maggiormente responsabile dell'effetto serra.
Affermare quindi che la riconversione a carbone serva a raggiungere gli obiettivi di lotta al cambiamento climatico è l'ennesimo inaccettabile inganno che, peraltro, ricadrà anche dal punto di vista economico sulle spalle dei contribuenti costretti a pagare, e profumatamente (circa €.20 a tonnellata), le multe che saranno inflitte all'Italia per il mancato rispetto del Protocollo di Kyoto.
Movimento No Coke Alto Lazio