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Nando Gigli (Udc)
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E’ un Gigli sereno quello che esce dalla conferenza dei capigruppo che ha fatto fare al sindaco Gabbianelli la figura del Re travicello.
Il sindaco aveva chiesto il rinvio di due consigli e per tutta risposta la conferenza dei capigruppo gli ha sbattuto la la porta in faccia. Roba da elezioni anticipate.
La conferenza dei capigruppo ha “schiaffeggiato” il sindaco?
“Mah, per la verità la cultura della violenza - dice Gigli (Udc) sornione e facendo finta di non capire - non fa parte della nostra tradizione. Noi non siamo abituati a dare schiaffi ma, va detto, neppure a prenderli”.
Ma alla verifica di maggioranza ci andrete voi dell’Udc?
“Non so. Non ho capito bene di cosa si tratti. Non ne capisco bene il senso. Intanto mi dicono che il sindaco l’ha rinviata, non si sa bene per quale motivo. Sembra perché Marini era impegnato a Roma in Senato. Quello che non si comprende è però il senso.
Si parla di verifica amministrative e poi si invitano i segretari dei partiti. Che senso ha questo? Mi sembra che si vada briglia sciolta.
Se è una verifica amministrativa bastava convocare i capigruppo di maggioranza”.
Quando sarà stabilita la nuova data della verifica, ci andrete?
“Deciderà il gruppo consiliare e il partito, se saranno convocati anche i segretari. In ogni caso a me sembra che ci siano cose che non quadrano, speriamo che il tempo possa chiarire le idee”.
Ma l’intenzione dell’Udc è di andare a una crisi?
“Certamente - sillaba Gigli - non siamo per aprire una crisi. Questa vicenda, però, è nata in consiglio e si deve chiudere in consiglio comunale. Come dire: davanti alla città. Non credo poi che si tratti più di una vicenda che riguarda solo la maggioranza. Si è determinato uno strappo violento nel momento in cui il sindaco ha ignorato le decisioni del consiglio. La prima cosa da fare è andare in consiglio e chiarire la posizione di tutti”.
E Gabbianelli è servito.