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Riceviamo e pubblichiamo
- Spero che la ministra Turco riceva le donne dei comitati No coke, contrarie alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia.
Si tratta di una delegazione molto informata sui danni alla salute che la centrale provocherebbe, dati che ho analizzato e che trovo molto seri e interessanti.
Non possiamo, alla luce di quanto emerge da tutti gli studi sui mutamenti climatici, nascondere la testa nella sabbia come gli struzzi e continuare a produrre energia da fonti fossili e sfido chiunque a parlare di sindrome Nimby di fronte ai dati di inquinamento atmosferico e dei danni per la salute dei cittadini.
Per questa centrale è indispensabile una moratoria e una più attenta valutazione, da farsi nel contesto della conferenza nazionale sull'energia, che dovrà fare i conti con i tagli del 20% sulle emissioni decisi a Bruxelles.
E' ovvio che gli strumenti tecnici di cui ci siamo dotati, già fortemente indeboliti dal precedente governo, devono essere rivisti: la VIA in Italia e la VAS in Europa devono essere adeguate alla situazione così come è stata descritta, per ultimo, dal rapporto Onu.
Tommaso Sodano, presidente della commissione ambiente al Senato