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Il porto di Civitavecchia
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- C’è il tentativo di far “saltare” il cantiere della Privilege nel porto di Civitavecchia destinato alla costruzione di megayacht?
Il sospetto che ci sia qualcuno a cu non piace la nascita di un grande polo cantieristico a Civitavecchia, peraltro annunciato di recente a proposito del distretto nautico voluto dalla Regione Lazio, nasce spontaneo leggendo quanto scritto sull’ultimo numero di “Panorama” in cui si parla della “Privilege”.
Dinanzi ad un tale attacco il presidente della cooperatica Ccsm di Civitavecchia, Fattorini mostra le proprie perplessità.
“Ci chiediamo dice, fra l’altro cosa ci sia dietro simili affermazioni. Per conto mio aggiunge ciò che importa è garantire lavoro alle maestranze, alle imprese del territorio e avere tra le mani documenti ufficiali chiarissimi come la lettera d’approvazione della Filas del 17 marzo scorso e soprattutto il protocollo d’intesa con cui la Privilege ci affida i lavori di realizzazione di tutte le strutture dei megayacht.
Documenti, non chiacchere - precisa Fattorini -. Il sospetto è che ci possa essere in corso una manovra destabilizzante. Gli effetti di una improvvisa rinuncia della Privilege al cantiere di Civitavecchia sarebbero devastanti.
Nel contesto di questo discorso si inserisce l’atteggiamento della Regione: il presidente Piero Marrazzo aveva assicurato la sua presenza alla posa della prima pietra prevista per venerdì 20 aprile, adesso nicchia, probabilmente, ma qui siamo solo sul campo delle ipotesi. perché potrebbe essere condizionato da una serie di equilibri all’interno dell’esecutivo regionale.
Panorama, dal canto suo, per avallare lo scoop, fa riferimento al progetto, risalente al 2004, che una società della quale facevano parte alcuni componenti della Privilege e che avrebbe dovuta essere presieduta dall’ex ministro Vincenzo Scotti. la società avrebbe mirato alla costruzione di un megaparco tra Roma e Campagnano.
“Quella società, la Agarta afferma l’ex ministro non è stata mai costituita non certo per colpa dei promotori. Basta leggere la lettera suo tempo inviata al sindaco Veltroni. D’altra parte gli investitori internazionali, davanti a polemiche, che finiscono per scoraggiare interventi istituzionali, fuggono”.
In pratica è una “tattica” che, a quanto pare, tende a bloccare le istituzioni. Adesso a Civitavecchia sperano che la Regione Lazio non cada in una banale trappola.