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Il cantiere dove è stata ritrovata la bomba
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Riceviamo e pubblichiamo
- Gentilissimi redattori,
sono sconcertato dallo "sconcerto" della signora Cherubini: rimuovere una bomba di 2 tonnellate è una questione di tutela della vita umana e, lo dico da cattolico praticante, è da incoscienti invocare lo spostamento della data della rimozione per non disturbare lo svolgimento delle Prime Comunioni.
Trovo perciò esagerato e fuori luogo l'appello rivolto al vescovo tramite il vostro autorevole e frequentatissimo sito.
Tra l'altro, a stretto rigore di norme ecclesiastiche, non c'è nessun "obbligo" di celebrare le Prime Comunioni nel mese di maggio.
Se i ricordi di catechismo non mi tradiscono, i tempi vietati di Avvento e Quaresima riguardano solo la celebrazione del Sacramento del Matrimonio.
Evitiamo perciò di fare figure bigotte che fanno male alla verità della fede. Spero di sbagliarmi, ma mi sembra che la preoccupazione della signora Cherubini sia rivolta soprattutto al traffico di parenti agghindati a festa che dopo il rito sacro hanno il diritto-dovere di dirigersi in massa verso il rito profano della "magnatoria" e a tutte le sovrapposizioni mondane che ormai soffocano il vero significato del ricevere per la prima volta l'Eucaristia (ho visto bimbi appena "comunicati" fare a gara nello sfoggiare il cellulare da 300 euro appena ricevuto come regalo e famiglie gravemente indebitate per far fronte agli "obblighi" sociali di questo Rito... ne so qualcosa perché mi occupo dei debiti delle famiglie per lavoro).
E se la "bomba", anziché ostacolo, fosse invece l'occasione per ritornare alla solenne sobrietà del significato religioso della prima comunione?
Con stima,
Antonio Padula, Viterbo