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Riceviamo e pubblichiamo
- Domani mattina presso il ministero dell’ambiente, Pecoraro Scanio, in un tavolo altamente tecnico incontrerà alcuni rappresentanti del movimento contro il carbone a Civitavecchia, Lorenzo Parlati di Legambiente, il capogruppo dei verdi alla camera Angelo Bonelli, i responsabili di dipartimento del ministero e i tecnici dell’assessorato all’ambiente della regione Lazio e Fabrizio Fabbri come consulente del ministero all’ambiente.
Il problema dei cambiamenti climatici è ormai tema affrontato a livello mondiale. Dalla Conferenza di Parigi sono emersi nuovi dati e nuove risoluzioni assunte a livello internazionale, confermate poi a Bruxelles. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono già in atto, ma gli scenari per il prossimo futuro sono tali da richiedere un impegno concreto di tutti i paesi; non bastano le firme ai protocolli internazionali.
Il problema della produzione di energia tramite l’uso di combustibili fossili è dunque uno dei nodi fondamentali per la salvaguardia del nostro pianeta e nessun governo firmatario del Protocollo di Kyoto può ignorare le contraddizioni di una politica energetica che utilizzi il carbone come fonte di energia.
L’uso del carbone nelle centrali italiane già attive, o da attivare come quella di TorreValdaliga Nord a Civitavecchia è dunque una contraddizione inaccettabile, pertanto nell’incontro con il ministro dell’Ambiente che avverrà il 17 aprile, i rappresentanti del movimento No Coke Alto Lazio richiederanno a Pecoraro Scanio l’emanazione di un decreto ministeriale nel quale sia prevista la riapertura della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) o meglio di una nuova V.I.A. allargata all’intero comprensorio, dove in pochi chilometri sono concentrate tre centrali altamente inquinanti.
La realizzazione di una nuova V.I.A. ampliata all’intero comprensorio è una procedura dovuta anche all’accertamento tecnico del collegio peritale svolto nel corso della causa promossa dal Comune di Ladispoli nei confronti di Enel presso il Tribunale Civile di Civitavecchia. La perizia emessa dal Tribunale di Civitavecchia definisce “lacunosa e superficiale” la V.I.A. con la quale fu autorizzata la riconversione a carbone della centrale di TorreValdaliga Nord. Nonostante tale sentenza i lavori per la riconversione stanno proseguendo e la centrale sarà operativa dal 2008.
Si sono opposti al progetto di riconversione alcuni dei Comuni del comprensorio, la Provincia, la Regione Lazio.
Il ministro dell’Ambiente ha dichiarato pubblicamente che “il carbone pulito non esiste”. Il primo principio fondamentale della Repubblica Italiana recita: “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
L’uso del carbone nelle centrali italiane e la riconversione a carbone della centrale di TorreValdaliga Nord di Civitavecchia è dunque un atto contro la Costituzione.
Per questo ai cittadini non rimane che manifestare con forme estreme di protesta: ecco perché dal 29 marzo alcuni cittadini stanno praticando lo sciopero della fame presso il Comune di Tarquinia.
Oggi alle ore 15:30 siamo giunti ormai al quinto ricovero ospedaliero.
F.V. ha accusato un malore dovuto a crisi ipertensiva con tachicardia e tachipnea e versa in grave stato di agitazione psicomotoria.
F.V. era da ben19 giorni in sciopero della fame e prima di uscire in barella, piangendo ha detto: ”Resistete continuate a lottare per i nostri figli!”
Sconcerto, tensione, indignazione.
Quanto ancora dovranno pagare i cittadini per la difesa del loro diritto alla salute e alla vita democratica del proprio paese?
Movimento no coke Alto Lazio