Riceviamo e pubblichiamo
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“Oltre il Novecento. Radici e destino del medium cinematografo”. E’ il titolo di un incontro che si terrà alla aula magna della facoltà di Scienze politiche giovedì 19 aprile alle 16,30.
Introducono Massimo Ferrari Zumbini Preside della facoltà di Scienze politiche, Raffaella Petrilli direttrice del dipartimento di Studi sulla Comunicazione.
Coordina Giovanni Fiorentino.
Intervengono Alberto Abruzzese, Alessandro Cappabianca, Lorenzo Esposito, Gino Frezza.
Cosa è il cinema oggi? Qual è la natura di quello che, ad esempio, Francesco Casetti in sintesi definisce “cinema due”?
Può la sua stessa storia di medium che attraversa e incarna straordinariamente il Novecento, raccontarci qualcosa di ciò che si appresta a diventare?
Cosa diventa il medium cinematografo alla luce della sua evoluzione e delle sue relazioni profonde con un ambiente di produzione e fruizione sempre più multimediale, digitale, reticolare?
L’obiettivo del seminario di studi “Oltre il Novecento” è di costruire un momento specifico di riflessione, confronto, scambio sul cinematografo e il suo destino “digitale” nella facoltà di Scienze politiche dell’Università della Tuscia che metta a confronto a beneficio degli studenti oltre che della comunità scientifica alcuni studiosi di cinema italiani con prospettive culturali diverse tra loro.
Se, come è vero, il cinema è “occhio del Novecento”, esperienza e incarnazione della modernità, e in quanto tale si fa luogo in cui i poli opposti si incontrano, medium mainstream dell’industria produttiva hollywoodiana, è lecito pensare il cinema esclusivamente in quanto “dorsale immaginifica e narrativa” del secolo passato? Può bastare arrivare a farlo coincidere con una delle sue principali interpretazioni e una delle sue ideologie?
Oppure si può, come suggeriscono le recenti riflessioni di Alberto Abruzzese (L’occhio di Joker. Cinema e modernità, Carocci 2006) e Gino Frezza (Effetto notte. Le metafore del cinema, Meltemi 2006) che interverranno all’incontro, transitare con il cinema oltre il Novecento prendendo in conto l’altra sua ineliminabile natura?
Ovvero, ragionare di quella rottura paradigmatica e iniziale che il mezzo in quanto tale ha costituito sul modo di percepire il mondo e dunque di viverlo?
Quindi, è possibile ragionare intorno al cinema degli effetti speciali e del completo coinvolgimento sensoriale, il cinema di Matrix, del Gladiatore o del Signore degli anelli, ritornando al momento genetico del cinema?
In che termini è possibile accostare al cinema i linguaggi del computer e le pratiche interattive di comunicazione svincolate dalla tradizione della scrittura, affiancare il recupero di un’antinarratività potente del cinema primitivo in relazione al presente dei media personali?
L’obiettivo è quello di provare a cercare risposte a tali domande, mettendo a confronto storia e teoria del cinematografo con la ricerca mediologica, sociologica, semiotica, filosofica, attraverso il lavoro e la riflessione di alcuni studiosi che negli ultimi anni hanno prodotto analisi originali sull’argomento.
Volendo provare a individuare alcune puntuali piste di riflessione e di ricerca, il seminario diventerà l’occasione per aprire un confronto sui seguenti nuclei tematici:
L’identità del cinema digitale.
Le funzioni dello schermo, della videocamera mobile e del montaggio nei nuovi media e nel cinema.
Le relazioni tra il linguaggio dei multimedia e le forme culturali pre-cinematografiche del XIX secolo.
I parallelismi, le connessioni, gli scambi tra la storia del cinema e la storia dei “vecchi” e “nuovi” media. I legami storici tra i nuovi media e il cinema d’avanguardia.