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Ferindo Palombella con l'assessore regionale Valentini
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- Grande successo per le imprese agroalimentari della Tuscia presenti al Cibus, il Salone dell’alimentazione di qualità svoltosi dal 13 al 16 aprile nei padiglioni della nuova Fiera di Roma.
La manifestazione fieristica, al suo esordio nella Capitale e che in futuro si alternerà con la più nota edizione di Parma, ha fatto registrare l’afflusso di 12mila operatori professionali e nella sola giornata di domenica di oltre 20mila visitatori, per lo più provenienti dalla Capitale.
In tale cornice le 34 aziende della Tuscia grazie al sostegno di Camera di Commercio di Viterbo, insieme a Regione Lazio, Arsial, Provincia di Viterbo e Unioncamere Lazio hanno esposto il meglio della loro produzione: olio DOP, vino, nocciole, castagne, formaggi, miele, dolci, pasta, carni, salumi, pesce di lago, legumi, caffè.
“è stata un’iniziativa di alto livello dichiara soddisfatto Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo che ha offerto alle nostre imprese, mai così numerose, la possibilità di mettersi in evidenza.
Un risultato di cui va dato merito anche al grande lavoro svolto dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio e dall’Arsial, che riunendo in un unico e funzionale grande padiglione le imprese laziali hanno permesso di catalizzare su di esse l’attenzione dei visitatori”. Un’ulteriore conferma che la linea impressa da qualche anno a livello regionale di fare sistema è la strada su cui dobbiamo insistere”.
Commenti positivi giungono anche dagli imprenditori, come Cesare Morelli dell’Antica Norcineria di Castiglione in Teverina, un veterano delle manifestazioni fieristiche: “Siamo riusciti a prendere contatti con operatori che in genere non frequentano le altre fiere agroalimentari e mi hanno confessato lo stupore nello scoprire l’elevata varietà di prodotti e qualità espressi dal Lazio e in particolare dalla Tuscia. Molto positivo è stato l’approccio con buyer europei, operanti in Inghilterra, Spagna e Svizzera, e dell’estremo Oriente per Paesi come la Corea del Sud, il Giappone e Cina”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Simone Improta, dell’azienda vinicola Tenuta Ronci di Nepi: “Il Cibus di Roma ha il grande merito di averci messo in contatto con operatori che vanno dalla Toscana alla Sicilia e soprattutto con il mercato di Roma, che è poi quello a noi più vicino”.
Per Giovan Battista Chiodetti, produttore di formaggi di Civita Castellana: “Abbiamo stretto rapporti con tutte le tipologie di operatori, dai ristoratori ai grossisti, inclusi i rappresentanti della grande distribuzione, interessati alla realizzazione di degustazioni nella Capitale”.
“L’apertura al pubblico della manifestazione nella giornata di domenica spiega Nicola Fazi, della Cooperativa agricola Colli Etruschi di Blera è stato senz’altro positivo, anche se faticoso. Le persone hanno apprezzato le caratteristica e la genuinità del nostro prodotto”.
“La riscoperta delle tipicità, la ricerca di prodotti di qualità, la professionalità nell’approccio con gli operatori, la riconoscibilità dei prodotti a marchio Tuscia Viterbese commenta Palombella sono alcuni degli elementi emersi in questa edizione del Cibus, ulteriori segnali che lasciano presagire per la provincia di Viterbo la possibilità di incrementi produttivi nel comparto agroalimentare”.