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Severo Bruno
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Riceviamo e pubblichiamo
- Caro direttore
Il rinvio del consiglio comunale previsto per il 20 costituisce un ennesimo attentato alla sua sovranità, dopo il voto espresso all’unanimità sulla sospensione della Ztl e dopo che la conferenza dei capigruppo aveva già deciso di non rinviare la seduta del 20 aprile.
Non basta infatti il tono usato dal sindaco nella lettera ai consiglieri (dove appare un “Cari consiglieri e cordiali saluti” entrambi inediti) per dire che la musica è cambiata, i fatti dicono che dopo il voto consiliare unanime sulla Ztl la delibera di giunta non è stata sospesa, anche se bastava poco per farlo e per farlo prima del rinvio del Consiglio.
Chi ha denunciato il “fatto gravissimo” ora avrebbe dovuto pretendere l’immediata correzione di rotta, se avesse veramente voluto dare un segnale coerente con la denuncia fatta.
Per queste debolezze strategiche dobbiamo quindi lamentare che si è fermata la macchina amministrativa per cui la città è affidata ad una giunta che impiega il tempo a giustificare i suoi errori, ma che ciò malgrado insiste in essi e persiste.
Certi applausi in consiglio quindi erano quantomeno intempestivi e le promesse si sono rilevata inaffidabili.
In questo quadro l’opposizione ha fatto tutto quanto quel che poteva collaborando a formare l’ordine del giorno del provvedimento e opponendosi al rinvio del consiglio comunale vista la gravità degli argomenti da discutere.
Ad esempio, sulle mense scolastiche chi si preoccupa di vigilare o di nominare un nuovo responsabile di mensa?
Non vorrei che dopo tante chiacchiere e rassicurazioni i Viterbesi si sentissero già soddisfatti e beati non accorgendosi di essere nel frattempo gabbati.
Severo Bruno