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Adriano Santori
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- Adriano Santori è il nuovo segretario provinciale dei Popolari-Udeur di Viterbo.
A eleggerlo sono stati, questa mattina, per acclamazione, i circa 200 dirigenti e delegati riuniti per il 3° congresso provinciale del partito, svoltosi presso il teatro “Il Rivellino” di Tuscania. Ad aprire il congresso è stato il segretario uscente, Angelo Corsetti, che ha poi lasciato la guida dei lavori Angelo Picano, segretario organizzativo nazionale.
Santori, 36 anni, operatore sanitario, è membro del consiglio nazionale della Fials-Sanità e assessore presso l’amministrazione comunale di Graffignano.
“Sono orgoglioso per la stima e la fiducia che mi sono state riconosciute. E’ per me un onore e una sfida, coordinare un partito che si richiama alla tradizione cattolica, popolare e riformista, nella quale si riconosce buona parte dei cittadini di questo Paese.
Il nostro obiettivo è dare forza, ad ogni livello, al centro, inteso come luogo politico che fa del moderatismo il proprio principio di riferimento” ha detto il neo segretario, subito dopo essere stato eletto.
Serena D’Orazi è stata eletta invece segretaria del movimento giovanile del partito.
Ricco il parterre degli ospiti e dei dirigenti del Campanile che hanno dato il loro contributo ai lavori. Hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il sottosegretario alla Difesa, Marco Verzaschi, il segretario regionale dei Popolari-Udeur, senatore Maurizio Calvi, il capogruppo del partito alla Pisana, Eugenio Leopardi, i consiglieri regionali, Wanda Ciaraldi e Gianfranco Bafundi, il capogruppo del Popolari-Udeur in Campidoglio, Gianfranco Zambelli, il presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli, l’assessore provinciale Renzo Trappolini, il capogruppo a Palazzo Gentili, Giuseppe Brachetti, il sindaco di Tuscania, Alessandro Cappelli.
Ad ammonire sul fatto che l’appoggio dei Popolari-Udeur alle coalizioni di centro-sinistra nella imminente scadenza elettorale amministrativa non è scontato, è stato il dirigente nazionale del Partito, e presidente del Collegio degli esperti della Regione Lazio, Regino Brachetti, nel corso della relazione che ha aperto i lavori.
“Dobbiamo essere pronti ad interpretare le sensibilità diffuse, anche se ciò può comportare la necessità di assumere posizioni scomode nei confronti delle maggioranze di governo cui facciamo parte, a cui diamo un contributo fondamentale, in termini di presenza, serietà, impulso e idee, e all’interno delle quali rivendichiamo a pieno titolo la pari dignità ha detto il dirigente nazionale del partito -.
E’ questo un progetto la cui realizzazione ci deve vedere impegnati sin dalle prossime, imminenti, elezioni amministrative, un appuntamento nei confronti del quale ci poniamo con occhio vigile. I Popolari-Udeur sono leali e rispettano i patti che hanno sottoscritto: ma questa lealtà è subordinata al riconoscimento di un ruolo che non può essere mortificato, in nome di presunti obblighi di schieramento, dietro i quali si nasconde, spesso, la volontà egemone di qualcuno.
Non è possibile, ad esempio, che i Popolari-Udeur siano ritenuti utili al centro-sinistra, laddove il risultato è in bilico, e siano snobbati, invece, nelle situazioni in cui si pensa di essere autosufficienti. Che vadano bene come compagni di strada a Tarquinia o a Ronciglione, ma non a Montalto di Castro.
A questo gioco utilitaristico ed egoista non ci prestiamo, pronti, se del caso, a scegliere autonomamente i nostri alleati, tra coloro che mostrano di apprezzare, a prescindere, il contributo che sappiamo e vogliamo dare” ha messo in guardia Brachetti.