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I militanti no coke in sciopero della fame
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- Quarto giorno di sciopero della fame per i rappresentanti dei cittadini contro il carbone, che occupano da giovedì scorso la sala consiliare del comune.
Primo cedimento stamani verso le 10 per uno degli esponenti, che ha manifestato diminuzione dei valori pressori e glicemici, questi ultimi rientrati dopo la somministrazione di glucosio da parte dei medici , intervenuti celermente nell’aula consiliare.
“Non si è deciso per il ricovero dell’esponente del comitato in quanto l’elettrocardiogramma e le condizioni emodinamiche risultavano nei limiti della norma. Gli altri seppur presentino estremi segni di stanchezza e sofferenza, al momento, non necessitano di interventi particolari”.
Questa la diagnosi dei medici, che in un primo tempo avevano pensato ad un ricovero.
Una cosa è certa, le condizioni di chi ormai da quattro giorni rinuncia al cibo, peggiorano di giorno in giorno, ma a parte le testimonianze di solidarietà di molti cittadini e qualche esponente politico, ad oggi nemmeno uno dei 13 punti di richiesta alle Istituzioni è stato accettato dai partiti politici e dai rappresentanti istituzionali.
Nell’ottica dell’acquisizione di poltrone e del sottostare ai poteri forti la politica oggi procede su binari lontani da valori quali l’etica, la salvaguardia della salute e dell’ambiente, oltre che dell’economia di un territorio, si dimentica che il problema ambientale ormai ci riguarda da vicino e non attiene un singolo paese ma la globalità della popolazione mondiale. Il carbone è il passato, eppure con grande abilità e maestria mediatica si continua a parlare di ‘carbone pulito’ e si definisce progresso il retrocedere.
Intanto ieri notte grande fiaccolata nelle vie del centro tarquiniese presente anche il presidente regionale di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati.
No coke
Appello degli scioperanti della fame al presidente della regione lazio Marrazzo
Sappiamo per certo che:
l’attività delle tre centrali (Torre Valdaliga Nord e Sud di Civitavecchia e quella di Montalto Alessandro Volta) ha contribuito e continua a contribuire ad un aumento della mortalità per cancro al polmone, asma nei bambini ed aumento dei casi di insufficienza renale cronica che non hanno paragoni con le percentuali registrate a livello regionale (Mortalità e ricoveri ospedalieri nell’area industriale di Civitavecchia, anni 1997-2004, Agenzia di Sanità Pubblica, Regione Lazio, 2006).
Altrettanto tragico impatto sulla salute delle centrali alimentate a carbone negli Stati Uniti (Premature mortalità from proposed new coal-fired power plants in Texas.
A research breaf by pubblic Citizen’s Texas office and the sustainable energy and economic development, seed coalition, novembre 2006).
La scelta di convertire a carbone la centrale di TVN non potrà migliorare la qualità dell’aria di un comprensorio già tanto compromesso.
Sulla base di questo chiediamo al presidente della Regione Lazio, di deliberare formalmente, con atto di consiglio, la richiesta al Governo Nazionale di fermare subito i lavori di riconversione della centrale, subordinando l’eventuale ripresa dei lavori alla verifica dei dati epidemiologici segnalati.
No coke